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Modalita’ salvataggio Credit Suisse monito su rischi per obbligazionisti bancari

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Reuters
Aggiornato: Mar 20, 2023, 12:22 UTC

di Tom Westbrook SINGAPORE (Reuters) - Lo shock più forte nel frettoloso accordo per salvare Credit Suisse Group è stato riservato ai detentori della tranche di obbligazioni più rischiose della banca.

I loghi delle banche Ubs e Credit Suisse a Zurigo

di Tom Westbrook

SINGAPORE (Reuters) – Lo shock più forte nel frettoloso accordo per salvare Credit Suisse Group è stato riservato ai detentori della tranche di obbligazioni più rischiose della banca.

Non solo hanno scoperto di essere gli unici investitori a non ricevere alcun risarcimento, ma anche che la prassi consolidata di dare agli obbligazionisti la priorità rispetto agli azionisti nel recupero dei crediti è stata stravolta.

Quest’anno le banche hanno già pagato molto di più rispetto al passato per questo tipo di capitale ibrido, e ora non ci saranno più acquirenti, dicono gli analisti.

Le autorità svizzere che stanno gestendo la fusione per il salvataggio di Credit Suisse con Ubs hanno fatto sapere che 16 miliardi di franchi svizzeri (17 miliardi di dollari) del suo debito Additional Tier 1 (AT1) saranno svalutati fino a zero.

Si tratta della più grande perdita nel mercato del debito AT1 da 275 miliardi di dollari, superando gli 1,35 miliardi di euro persi dagli obbligazionisti del Banco Popular spagnolo nel 2017.

Nella struttura del capitale, i detentori di obbligazioni AT1 della banca si trovano al di sotto di coloro che detengono quote azionarie, che dovrebbero ricevere 0,76 franchi svizzeri per azione.

“Con la ristrutturazione di Credit Suisse, nessuno ha pensato a come avrebbe influito sull’AT1 e questo e’ un grosso rischio di coda”, spiega Sean Darby, strategist azionario globale presso Jefferies a Hong Kong.

Il problema non risiede nella struttura del debito, ma nel fatto che i mercati non erano preparati a questo esito.

“Oggi il mercato sta dicendo che da qui alla scadenza c’è un rischio su questo debito che non è stato prezzato correttamente alla luce di quanto sta accadendo alle banche negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.

Le obbligazioni AT1 asiatiche sono scese di 4-5 punti, mentre quelle europee di 10 punti.

Un’obbligazione AT1 di Credit Suisse da 1 miliardo di dollari con una cedola del 4,5% è offerta fino a 1 centesimo di dollaro, come risulta dai prezzi di Tradeweb.

“Quando un investitore acquista un AT1 sa di trovarsi in una posizione più bassa nella struttura del capitale rispetto al senior. Ma presume di essere al di sopra delle azioni”, osserva Steven Major, responsabile globale della ricerca sul reddito fisso di HSBC, al telefono da Melbourne.

Create sulla scia della crisi finanziaria globale, le obbligazioni AT1 sono una forma di debito junior o ibrido che rientra nel patrimonio di vigilanza delle banche.

Sono state concepite come parte delle obbligazioni con capacità di assorbimento totale delle perdite (TLAC) per fornire un “bail-in” o un modo per le banche di trasferire i rischi agli investitori e non ai contribuenti se si trovano in difficoltà. Comportano anche una cedola più alta, possono essere convertite in azioni o svalutate quando le riserve di capitale di un prestatore vengono erose oltre una certa soglia.

Svalutazioni di AT1 sono state effettuate in diversi Paesi, tra cui Spagna, Grecia, Austria e Danimarca.

Nel caso di Credit Suisse, il prospetto AT1 chiariva che i detentori di titoli ibridi non avrebbero recuperato alcun valore in caso di svalutazione.

Secondo un report di Deutsche Bank, quanto sta succedendo e'”piuttosto negativo per i titoli AT1 e TLAC in generale a livello mondiale, in quanto ha evidenziato i rischi intrinsechi di questi strumenti”.

Goldman Sachs si sta preparando ad accettare offerte sui crediti nei confronti delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse, ha riferito ieri Bloomberg, citando persone vicine alla questione.

Gli spread di credito delle banche dovrebbero aumentare ulteriormente, dicono gli analisti. Quelli Usa, indicati dall’indice ICE BofA, sono già saliti a 198 punti base dai 128 di inizio marzo. Per le banche europee con rating BBB il differenziale si e’ allargato di 50 pb in un mese a quota 174.

“Se si prende il 10% di rendimento su qualcosa quando il titolo di Stato paga il 4%, si guadagna un sacco di rendimento extra per un motivo. Ma si è entrati in questa situazione credendo di essere senior rispetto ai detentori di azioni, e questo è l’aspetto che preoccupa gli investitori”.

(Versione italiana Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)

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