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La corsa Ue per ripristinare le scorte di gas costa cara

Da:
Reuters
Aggiornato: May 13, 2022, 14:37 UTC

LONDRA/OSLO (Reuters) - L'Europa ha iniziato a riempire le riserve di gas esaurite per accumulare scorte per l'inverno e mettersi al riparo da possibili interruzioni dei flussi dalla Russia; ma un mercato alle stelle significa che questa scelta potrebbe costare circa 40 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.

Diverse bandiere Ue davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles

LONDRA/OSLO (Reuters) – L’Europa ha iniziato a riempire le riserve di gas esaurite per accumulare scorte per l’inverno e mettersi al riparo da possibili interruzioni dei flussi dalla Russia; ma un mercato alle stelle significa che questa scelta potrebbe costare circa 40 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo un grosso punto interrogativo sulla stabilità delle forniture per le economie e i consumatori della regione, con i prezzi di riferimento più cari di quasi il 300% rispetto a un anno fa.

La Russia in genere fornisce circa il 40% del gas consumato dai paesi dell’Unione europea ma ora sta reagendo alle sanzioni europee iniziando a limitare le forniture e rendendo più difficile per gli Stati membri riempire i siti di stoccaggio e garantire che i consumatori possano continuare a riscaldare le proprie case quest’inverno nel caso in cui Mosca chiudesse i rubinetti del gas.

“L’inverno sarà difficile senza il gas russo. La soluzione è riempire il più possibile i serbatoi di stoccaggio durante l’estate”, ha detto a Reuters Guy Smith di Vattenfall.

La Commissione europea ha detto che le emergenze immediate di approvvigionamento avranno la priorità rispetto al riempimento dei serbatoi e che gli obiettivi non saranno applicabili se l’esecutivo Ue dichiarerà un’emergenza per il gas a livello europeo o regionale, il che significa che i livelli di stoccaggio potrebbero risultare potenzialmente insufficienti.

La possibilità di riduzione significative alle forniture è in aumento, con la Bulgaria e la Polonia già tagliate fuori dal gas russo e l’Ucraina che ha bloccato il gas russo in un importante punto di transito di un territorio controllato dalla Russia.

Alcune filiali di Gazprom Germania, che all’inizio di quest’anno è stata posta sotto amministrazione fiduciaria dell’autorità tedesca di regolamentazione dell’energia, non ricevono più gas, mentre la russa Gazprom, ha dichiarato che non sarà più in grado di esportare gas attraverso la Polonia tramite il gasdotto Yamal-Europa. 

Il gas stoccato rappresenta solitamente circa un quarto del carburante utilizzato in Europa durante l’inverno, quando la domanda è elevata.

Al 10 maggio le riserve di gas in Europa erano al 38% della capacità, rispetto al 26% del 21 marzo, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe.

La Commissione europea ha chiesto agli operatori dei siti di stoccaggio di gas di arrivare almeno all’80% entro il 1° novembre di quest’anno, ma alcuni Stati membri che dipendono dal gas si sono spinti oltre: Germania e Italia hanno imposto che gli stoccaggi siano pieni al 90% entro il 1° novembre.

Raggiungere questi obiettivi non sarà a buon mercato: con i prezzi così alti la quantità di gas da acquistare costerà circa 4 volte di più rispetto all’anno scorso.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Maria Pia Quaglia)

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