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Greggio, prezzi in calo, pesano rialzo dollaro e lockdown Cina

Da:
Reuters
Pubblicato: May 9, 2022, 10:54 UTC

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in calo come l'azionario e vengono appesantiti da un dollaro forte e dalle preoccupazioni relative alla domanda alla luce dei continui lockdown per il coronavirus in Cina, primo paese per importazioni di petrolio.

Una pompa petrolifera a Calgary, Canada

LONDRA (Reuters) – I prezzi del greggio sono in calo come l’azionario e vengono appesantiti da un dollaro forte e dalle preoccupazioni relative alla domanda alla luce dei continui lockdown per il coronavirus in Cina, primo paese per importazioni di petrolio.

Alle 12,20 i futures sul Brent sono in calo di 1,75 dollari, o l’1,6%, a 110,58 dollari al barile. I futures Usa sono a 107,9 dollari al barile, in calo di 1,92 dollari, o l’1,9%. Entrambi i contratti hanno guadagnato oltre il 40% dall’inizio dell’anno.

Il dollaro ha raggiunto nuovi massimi di due decenni, rendendo il petrolio più costoso per i detentori di altre valute. [MKTS/GLOB]

In Russia l’offerta di petrolio è aumentata all’inizio di maggio rispetto ad aprile e la produzione si è stabilizzata, secondo il vice primo ministro Alexander Novak, dopo che ad aprile l’output è sceso sulla scia delle sanzioni imposte dall’Occidente per la crisi ucraina.

Le importazioni di greggio da parte della Cina sono scese del 4,8% nei primi quattro mesi del 2022 rispetto allo scorso anno, ma hanno registrato un aumento di quasi il 7% ad aprile. 

Sul lato dell’offerta, l’Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di petrolio, ha abbassato i prezzi del greggio per Asia ed Europa per il mese di giugno.

EMBARGO PETROLIO UE-RUSSIA

La settimana scorsa la Commissione europea ha proposto un embargo graduale sul petrolio russo, innescando un rialzo dei prezzi di Brent e greggio Usa per la seconda settimana consecutiva. Tuttavia, la proposta richiede un voto unanime da parte degli Stati membri della Ue questa settimana, non ancora raggiunto. 

La proposta della Ue è stata seguita dall’iniziativa del G7, che si è impegnato ieri a vietare o eliminare gradualmente le importazioni di petrolio russo. Anche Washington ha imposto nuove sanzioni. 

Il Giappone, che fa parte del G7 ed è uno dei primi cinque importatori di greggio al mondo, vieterà le importazioni di greggio russo “in linea di principio”, come comunicato dal premier Fumio Kishida, aggiungendo l’operazione richiederà del tempo.

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Gianluca Semeraro)

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