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Fed apre a rialzo 75 punti base dopo dati inflazione e mosse mercato

Da:
Reuters
Pubblicato: Jun 14, 2022, 10:24 UTC

WASHINGTON (Reuters) - Dati poco incoraggianti sull'inflazione assieme ai rapidi cambiamenti di opinione nei mercati finanziari potrebbero aprire la porta a un aumento dei tassi Usa di tre quarti di punto percentuale, più ampio del previsto, quando la Fed si riunirà questa settimana.

Varie banconote da 100 dollari statunitensi a Westminster

WASHINGTON (Reuters) – Dati poco incoraggianti sull’inflazione assieme ai rapidi cambiamenti di opinione nei mercati finanziari potrebbero aprire la porta a un aumento dei tassi Usa di tre quarti di punto percentuale, più ampio del previsto, quando la Fed si riunirà questa settimana.

Si tratta di una mossa che i banchieri avevano dipinto come poco probabile ma che ora potrebbe essere messa in atto, in assenza di progressi significativi nel contenere il ritmo di aumento dei prezzi.

La crescente possibilità di questa decisione a sorpresa è stata riportata nella giornata dal Wall Street Journal contribuendo a spingere ulteriormente gli scambi dei futures legati alla politica della Fed in questa direzione.

I banchieri della Fed non hanno fatto commenti pubblici dall’inizio del periodo di “blackout” prima della riunione del 4 giugno. Prima di allora avevano detto di essere propensi a un secondo aumento di mezzo punto dei tassi nella riunione politica del 14-15 giugno.

Ma questa prospettiva era subordinata, come ha detto il presidente della Fed Jerome Powell nella conferenza stampa di maggio, “a un’evoluzione delle condizioni economiche e finanziarie ampiamente in linea con le aspettative… Ci si aspetta che l’inflazione inizi ad appiattirsi”.

Ma così non è stato.

Al contrario, i dati del Dipartimento del Lavoro pubblicati venerdì scorso per il mese di maggio hanno mostrato un’accelerazione dell’inflazione dei prezzi al consumo all’8,6%. Cresce anche la “media sfrondata”, un indicatore alternativo misurato dalla Fed di Cleveland, che elimina i dati estremi dando maggiore peso ai valori medi. L’accelerazione di questo indicatore, che la Fed guarda con interesse, è segno che le pressioni sui prezzi sono ampie e non limitate a gruppi di beni o servizi soggetti ad aumenti di prezzo particolarmente elevati.

Nel frattempo, sia venerdì che ieri, una serie di indicatori delle aspettative di inflazione si sono mossi nella direzione sbagliata per una Fed che presta particolare attenzione a non perdere la presa psicologica sul pubblico per quel che riguarda le pressioni sui prezzi.

Nella seduta di ieri i mercati sono stati rapidi a riprezzare, con i trader dei contratti legati al tasso dei fondi federali che a fine giornata scommettevano con quasi certezza su un aumento di tre quarti di punto, che sarebbe il primo rialzo di tale entità dal novembre 1994.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)

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