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Borse Europa in calo su trimestrali non brillanti, nervosismo per aumento tassi Fed

Da:
Reuters
Pubblicato: May 4, 2022, 10:24 UTC

(Reuters) - L'azionario europeo è in calo, zavorrato da trimestrali deludenti e dal generale nervosismo degli investitori in vista della decisione della Fed, che dovrebbe decidere il maggior aumento dei tassi dal 2000 per contrastare l'inflazione.

La sede della Federal Reserve a Washington, Stati Uniti

(Reuters) – L’azionario europeo è in calo, zavorrato da trimestrali deludenti e dal generale nervosismo degli investitori in vista della decisione della Fed, che dovrebbe decidere il maggior aumento dei tassi dal 2000 per contrastare l’inflazione.

L’indice paneuropeo STOXX 600 cede lo 0,5%, con la maggior parte degli indici nazionali in territorio negativo.

I retailer guidano le perdite settoriali in Europa, con Boohoo azienda di moda online britannica, che crolla del 15,6% dopo che l’inflazione legata ai costi di trasporto e logistica ha causato un calo del 28% degli utili relativi all’anno finanziario. 

Pandora scivola del 3,2% dopo che il produttore di gioielli danese ha segnalato maggiore incertezza in merito alle prospettive di utile per l’intero esercizio. 

Skansa, azienda svedese delle costruzioni, crolla dell’11,2% dopo aver registrato un calo degli utili ed essersi preparata a potenziali annullamenti di progetti nei mercati dell’Europa orientale come effetto indiretto della guerra in Ucraina. 

Nel complesso gli investitori sono apparsi nervosi in vista della decisione della banca centrale statunitense prevista per le 20,00 ora italiana quando, secondo le previsioni, aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base e annuncerà l’avvio di tagli al proprio bilancio pari ora a 9.000 miliardi di dollari.

La norvegese Equinor guadagna l’1,1 su un utile ante imposte record nel trimestre, dopo che il conflitto in Ucraina ha innescato una crisi di approvvigionamento energetico che ha fatto salire i prezzi del gas naturale ai massimi storici. 

I titoli del petrolio e del gas salgono dello 0,9% sulla scia dell’aumento dei prezzi del greggio, dopo che l’Unione europea, la più grande area commerciale del mondo, ha illustrato i piani per eliminare gradualmente le importazioni di petrolio russo.

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Francesca Piscioneri)

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