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Borsa Milano vira in rosso con WS dopo dati Usa, giù banche, auto, forte Leonardo

Da:
Reuters
Pubblicato: Jun 3, 2022, 15:24 UTC

MILANO (Reuters) - Piazza Affari vira pesantemente in rosso, penalizzata dall'andamento negativo di Wall Street dopo il dato sulla crescita dei posti di lavoro sopra le attese negli Stati Uniti che rafforza i timori di stretta monetaria da parte delle banche centrali.

Una donna davanti la borsa di Milano

MILANO (Reuters) – Piazza Affari vira pesantemente in rosso, penalizzata dall’andamento negativo di Wall Street dopo il dato sulla crescita dei posti di lavoro sopra le attese negli Stati Uniti che rafforza i timori di stretta monetaria da parte delle banche centrali.

La giornata è comunque contrassegnata da scambi ridotti, con Londra che continua a restare chiusa per la festività del Giubileo della Regina e questo amplifica i movimenti dei titoli nelle due direzioni.

“I payroll Usa sono buoni, ma il mercato li legge come segnale sempre più hawkish da parte delle banche centrali”, dice un trader.

Intorno alle 16,20 l’indice FTSE Mib perde l’1%. Volumi fiacchi, che non raggiungono quota 1 miliardo di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Resta tonica Leonardo, in rialzo dell’1,7% spinta dalle attese della cessione di Oto Melara. Secondo fonti Reuters, la tedesca Rheinmetall ha formalizzato un’offerta non vincolante per il 49% per la storica produttrice di artiglieria e mezzi corazzati con la possibilità in futuro di rilevare un ulteriore 2% e diventare azionista di maggioranza. Gli analisti al momento ragionano sulle possibili valutazione e tempistiche del potenziale deal che necessita dell’avallo del governo che può ricorrere al golden power nelle operazioni in settori strategici.

Peggiora il settore bancario che prosegue la sua correzione con l’indice del comparto che si appresta a chiudere la settimana con un calo di oltre il 2% circa dopo la forte prestazione della precedente settimana. A penalizzare ulteriormente il settore è l’incremento dello spread fra Btp e Bund decennali salito a 211 punti base. I realizzi si concentrano su BPER in calo del 3% ad una settimana alla presentazione del nuovo piano industriale. Banco Bpm cede l’1,75%, mentre le big Intesa e UniCredit cedono rispettivamente l’1,4% e lo 0,35%.

Giù Finecobank in flesisone del 4% circa con un trader che sottolinea come il titolo subisca “più un tema di tipo valutativo delle azioni che industriale”.

Recupera quasi del tutto la negatività Tenaris, venduta nella prima parte della seduta sulla notizia dell’accordo, previo pagamento di oltre 78 milioni di dollari, con la Sec degli Stati Uniti per chiudere l’indagine sulle presunte tangenti per ottenere commesse da Petrobras. Secondo Equita, tuttavia, “l’impatto quantitativo del cash-out è molto limitato (sotto lo 0,5% della capitalizzazione di mercato), ed elimina un potenziale rischio sul titolo”

Debolezza sull’automotive con l’indice europeo in flessione dell’1,4%: Stellantis in discesa del 2,7% su realizzi nel giorno dell’udienza di patteggiamento con il dipartimento di Giustizia Usa sulla causa relativa alle emissioni diesel in Usa e che vede coinvolta la divisione statunitense di Fiat Chrysler Automobiles.. In controtendenza IVECO sale dell’1,2%

Debole tutto il settore degli asset regolati con Terna e Snam un flessione fra lo 0,5% e lo 0,7%.

Infine, fra i minori, svetta Alerioncon un balzo di oltre il 4% dopo la recente debolezza e Lazio in salita del 6,6%.

(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)

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