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Bei punta a raccogliere 100 mld euro per ricostruzione Ucraina

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Reuters
Pubblicato: Jul 4, 2022, 07:52 UTC

BRUXELLES (Reuters) - La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta proponendo una struttura di finanziamento già utilizzata durante la pandemia del Covid-19 per aiutare nella ricostruzione dell'Ucraina con investimenti fino a 100 miliardi di euro.

La bandiera dell'Ucraina davanti alla bandiera dell'Unione europea

BRUXELLES (Reuters) – La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta proponendo una struttura di finanziamento già utilizzata durante la pandemia del Covid-19 per aiutare nella ricostruzione dell’Ucraina con investimenti fino a 100 miliardi di euro.

È quanto emerge da un documento visto da Reuters.

Il Trust Fund Gateway Ue-Ucraina (E-U GTF) cercherebbe di ottenere un contributo iniziale di 20 miliardi di euro dagli stati Ue e dal bilancio del blocco, attraverso sovvenzioni, prestiti e garanzie.

Le garanzie, in particolare, avrebbero un effetto moltiplicatore che porterebbe a progetti infrastrutturali per un totale di circa 100 miliardi di euro, circa la metà del fabbisogno immediato dell’Ucraina.

La proposta della Bei sarà presentata oggi, primo giorno della Conferenza internazionale per la ripresa dell’Ucraina che si terrà in Svizzera con l’obiettivo di fornire risorse e favorire la ripresa postbellica dell’Ucraina.

La Bei propone un fondo che funzionerebbe come quello utilizzato in occasione della pandemia del Covid-19 per garantire finanziamenti a piccole e medie imprese. Prevede lo stanziamento di 25 miliardi di euro fino a un massimo di 200 miliardi di euro.

Il fondo E-U GTF potrebbe contribuire alla ricostruzione di ponti o al rinnovo dei servizi idrici o di smaltimento delle acque reflue, in particolare per le città la cui popolazione si è espansa a causa della migrazione da altre zone dell’Ucraina dopo l’invasione lanciata dalla Russia il 24 febbraio.

I progetti potrebbero anche concentrarsi sulla facilitazione delle esportazioni dell’Ucraina o sulle infrastrutture energetiche e digitali dello stato. La Bei o altre banche di sviluppo – come l’lstituto di Credito per la Ricostruzione (KfW) o la U.S. Development Finance Corporation (Dfc) – potrebbero attingere al fondo o alle garanzie per gli investimenti che supervisionano.

Il fondo è pensato anche per incoraggiare le imprese private che probabilmente potrebbero considerare troppo rischioso il finanziamento degli investimenti in Ucraina.

L’utilizzo di uno strumento simile a quello già utilizzato in passato consente di intervenire più rapidamente, per cui i primi investimenti potrebbero essere approvati entro la fine dell’anno. Lo strumento permetterebbe ad altri di contribuire e potrebbe essere facilmente ampliato.

La Commissione europea deve prima appoggiare la proposta e la maggioranza degli stati membri Ue deve poi approvare il piano. Dopodiché gli stati Ue decideranno se contribuire al fondo.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)

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