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Governi Eurozona non si aspettino pasti gratis da Bce, dicono governatori

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Reuters
Aggiornato: Jun 21, 2022, 11:36 UTC

HELSINKI (Reuters) - Nessuno stato della zona euro sarà automaticamente idoneo a beneficiare del nuovo strumento della Banca Centrale Europea per limitare l'aumento degli oneri finanziari e la decisione sarà riservata al Consiglio direttivo.

La sede della Bce a Francoforte

(Reuters) -I governi della zona euro non dovrebbero aspettarsi un sostegno incondizionato dal nuovo strumento della Banca centrale europea teso ad impedire che gli oneri finanziari aumentino troppo per i paesi maggiormente indebitati, hanno affermato oggi due policymaker Bce.

Francoforte ha promesso che agira’ per prevenire la “frammentazione” finanziaria tra gli stati del blocco con debito piu’ pesante, come l’Italia, e la Germania dopo un improvviso e brusco allargamento degli spread tra i rendimenti obbligazionari.

Ma il governatore della banca centrale slovacca Peter Kazimir e il suo collega finlandese Olli Rehn hanno posto piuttosto in alto l’asticella per qualsiasi intervento della banca centrale sul mercato obbligazionario.

Il primo ha affermato che non e’ solo compito della Bce limitare gli spread, che sono anche causati dalla fragilità economica di alcuni paesi e dall’architettura incompleta della zona euro come unione monetaria senza sostegni fiscali.

“Quando si parla di frammentazione, spesso bussiamo alla porta sbagliata e la questione chiave e sostanziale è che le economie dei paesi si modernizzino, innovino, siano più resistenti a questi problemi”, ha detto ai giornalisti a Bratislava.

Rehn ha affermato che nessun paese sarà automaticamente idoneo a beneficiare del prossimo strumento, in un possibile riferimento alle condizioni collegate a qualsiasi acquisto del debito di un paese da parte di Francoforte.

La scorsa settimana alcune fonti hanno detto a Reuters che è probabile che la Bce prevedera’ alcuni vincoli allo schema, come il rispetto delle raccomandazioni economiche della Commissione europea.

“Per me è molto chiaro che non c’è automatismo e non c’è un unico benchmark”, ha detto Rehn in una conferenza stampa a Helsinki. “Ci deve essere molto spazio per il giudizio… praticato dal Consiglio direttivo”.

La Bce ha svelato i piani per il nuovo strumento la scorsa settimana, ma da allora non ha fornito alcun dettaglio e i commenti dei responsabili politici hanno evidenziato che non c’è ancora un accordo su come dovrebbe essere.

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha osservato qualche giorno fa che lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è ingiustificatamente alto, oltre i 200 punti base mentre dovrebbe essere inferiore a 150.

Per il governatore lettone Martins Kazaks Francoforte non dovrebbe puntare a livelli di spread specifici ma semplicemente garantire che i suoi tassi di interesse siano trasferiti in tutti gli angoli della zona euro.

(Tradotto da Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)

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