di Francesco Canepa e Balazs Koranyi FRANCOFORTE (Reuters) - Un numero crescente di banchieri centrali a Francoforte sta valutando la possibilità di rinviare in parte una decisione relativa ai programmi di stimolo della Bce, dato che le prospettive economiche sono state rese incerte da una nuova variante di coronavirus e dalle crescenti pressioni sui prezzi.
di Francesco Canepa e Balazs Koranyi
FRANCOFORTE (Reuters) – Un numero crescente di banchieri centrali a Francoforte sta valutando la possibilità di rinviare in parte una decisione relativa ai programmi di stimolo della Bce, dato che le prospettive economiche sono state rese incerte da una nuova variante di coronavirus e dalle crescenti pressioni sui prezzi.
Il Consiglio direttivo della Bce si riunirà il 16 dicembre per decidere se terminare a marzo il programma emergenziale di acquisto di obbligazioni e quanto debito acquistare dopo quella data, nel tentativo di stabilizzare l’inflazione nella zona euro al 2%.
I consiglieri si sono riuniti per un seminario e, secondo tre fonti interne o vicine al board di Francoforte, c’è un generale accordo in merito alla fine del programma di acquisto di bond per l’emergenza pandemica a marzo, come ripetutamente segnalato dalla presidente Christine Lagarde.
Ma alcuni membri del Consiglio direttivo preferirebbero rimandare alla riunione di politica monetaria di febbraio la decisione in merito alla possibilità di proseguire con gli acquisti di obbligazioni anche dopo marzo, poiché per allora si avranno maggiori informazioni circa l’impatto della variante Omicron e sulle prospettive dell’inflazione, hanno aggiunto le fonti.
È probabile che i consiglieri incontrino una certa resistenza da parte dell’esecutivo dell’istituto centrale, che ha raccomandato di prendere una decisione a dicembre e potrebbe non voler turbare gli animi di coloro che investono in obbligazioni e sono in cerca di rassicurazioni.
Date le pressioni del mercato, un’altra possibilità è quella di definire a dicembre i piani relativi solamente ai sei mesi successivi la fine del Pepp, permettendo ai consiglieri di rivedere la decisione all’inizio del 2022, hanno aggiunto le fonti.
Un portavoce della Bce non ha commentato.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)
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