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Una Finestra sull’Europa: Scorte Petrolio USA ancora Alte, le Borse non Festeggiano il Recovery Fund

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Jul 23, 2020, 05:45 UTC

Le scorte USA di petrolio si sono mostrate in aumento rispetto alle attese, minacciando il prezzo del greggio. Male le borse europee.

petrolio greggio gas

Anche ieri, il Recovery Fund non ha sortito gli effetti sperati per le borse europee, portando in mattinata solo a lievissimi rialzi e in seguito a una chiusura in calo. A pesare sono stati anche i dati sulle scorte di petrolio e il loro impatto sul greggio.

Nonostante le incertezze in Europa, la moneta unica ha continuato a muoversi sopra la soglia di 1,15 dollari, ai valori massimi da inizi 2019.

Ancora in calo invece lo spread BTp/Bund a 151 punti base, con il rendimento del decennale benchmark all’1,04%.

Anche lo spread ha toccato importanti record storici nelle ultime sedute, portandosi ai minimi da cinque mesi, ai valori pre-crisi.

I principali indici europei

Borse deboli nella seduta di ieri, con il FTSE MIB di Piazza Affari che ha chiuso in calo del -0,60%.

A pesare particolarmente, anche a Milano, sono stati i titoli petroliferi e bancari, dopo alcune sedute di solidi rialzi.

Ancor peggio il CAC40 di Parigi che ha chiuso a 5037 punti al -1,32% e l’Ibex-35 di Madrid in calo del -1,39%.

Meglio il DAX30 di Francoforte, che ha perso solo il -0,5%.

La febbre dell’oro e dell’argento

L’oro continua a crescere a grandi balzi, portandosi ai massimi dal 2011: stamattina, il metallo prezioso viene scambiato a 1870 dollari l’oncia, vale a dire oltre 100 euro in più rispetto al mese scorso.

Oltre, all’oro, anche l’argento sta continuando a mostrare un andamento in forte rialzo, dopo aver raddoppiato il suo prezzo dai minimi di metà marzo raggiungendo quota 23 dollari l’oncia per la prima volta dal mese di Ottobre 2013.

Molti analisti ritengono che la corsa dell’oro e dell’argento possa ancora continuare a lungo prima di raggiungere la fase naturale di correzione.

Scorte di petrolio USA ancora in aumento oltre le attese

Gli USA hanno mostrato anche questa settimana scorte di petrolio greggio in netto incremento rispetto alle attese. Dopo i dati della settimana precedente che mostravano scorte per -7,5 milioni di barili, era stato stimato un calo per i dati di questa settimana pari a -2,2 milioni di barili.

Invece, le scorte di petrolio sono aumentate di 4,89 milioni di barili, come reso noto dall’EIA (Energy Information Administration) del Dipartimento dell’Energia USA.

Così, i prezzi del petrolio si sono contratti colpendo, come sopra accennato, anche i mercati europei e i principali titoli petroliferi, come Eni in Italia.

Nella serata, però, il greggio ha ripreso valore, con il Wti a quota 41,89 dollari al barile e il Brent Crude a 44,30 dollari al barile.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Dopo una prima parte della settimana povera di market movers di rilievo per l’Europa, oggi si attende il report sulle attese dei consumatori tedeschi per Agosto, rilasciato dalla GfK e atteso in netto miglioramento intorno ai -5 punti.

Dagli USA arriveranno i dati sulle richieste dei sussidi di disoccupazione che, come noto, in questo periodo colpiscono particolarmente anche i listini europei.

Infine, la settimana si chiuderà domani con le vendite al dettaglio nel Regno Unito e gli indici PMI in Francia, Germania e a livello europeo.

Con riferimento all’Italia, si conoscerà il livello di fiducia delle aziende e dei consumatori italiani (stimati solo in lieve aumento, soprattutto per quanto riguarda i consumatori) e il saldo della bilancia commerciale non-UE di Giugno 2020.

Per un’occhiata a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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