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Una Finestra sull’Europa: Nuovo Shock nei Mercati, Il Governo Lancia la Manovra da 25 Miliardi

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Mar 17, 2020, 06:26 UTC

I mercati faticano ancora nonostante le misure a sostegno dell'economia annunciate dalla Fed e dalla BCE. La Manovra del Governo Italiano ieri ha ridotto il crollo netto di Piazza Affari, ma nel complesso tutte le borse hanno chiuso in forte perdita.

Manovra economica, nadef

La settimana dei mercati non si è aperta come sperato dalle banche centrali mondiali: nonostante gli sforzi compiuti in questi ultimi giorni e l’ultimo taglio a sorpresa della Fed, ieri i listini hanno continuato a soffrire con gravi crolli generalizzati.

In Europa a pesare particolarmente sono stati i titoli delle compagnie aeree e in generale del settore dei viaggi.

La Fed ha deciso di tagliare ulteriormente i tassi, seguendo la stessa dinamica adottata ai tempi della crisi del 2008, stanziando al contempo 700 miliardi di dollari per sostenere l’economia con acquisti diffusi. Nonostante ciò, all’apertura odierna Wall Street non è stata in grado di reggere le pressioni causate dal Coronavirus, chiudendo in rosso come le principali borse europee.

L’incertezza continua a riflettersi anche sui prezzi del petrolio e, più recentemente, sull’andamento dell’oro.

Lo Spread italiano si è invece alzato sopra i 260 punti base, nonostante gli interventi della BCE e la manovra del Governo.

Il Decreto Cura-Italia prova a risollevare le sorti del Paese

Nella giornata di ieri il Governo ha approvato il decreto Cura-Italia che mette in campo 25 miliardi di euro attivando flussi per complessivi 350 miliardi.

Lo scopo della manovra economica, definita dal Premier Conte “poderosa”, è quello di rilanciare il Paese tramite un piano di investimenti e la contestuale semplificazione e riduzione delle tasse.

Del totale, 3 miliardi e mezzo saranno destinati alla Sanità e circa 10 miliardi al lavoro, ma ad Aprile si attende già un secondo decreto per rafforzare gli interventi ufficializzati ieri, con il supporto e il via libera dell’Europa.

I principali indici europei

Dopo aver superato il muro del -10%, ieri il FTSE MIB di Piazza Affari ha chiuso la seduta in calo del -6,10%, in parte salvato proprio dal già citato decreto del Consiglio dei Ministri.

I titoli peggiori sono stati Fiat, Amplifon, Stmicroelectronics, Cnh Industrial e Leonardo, mentre hanno mostrato una maggiore resilienza i titoli delle utilities.

Il DAX 30 tedesco ha invece chiuso a quota -5,31%, similmente al CAC 40 francese, in calo del -5,7%. Il FTSE 100 di Londra è invece crollato del -4% e l’Ibex-35 ha mostrato la performance peggiore, in rosso del -7,8%.

Come anticipato, le vendite maggiori in Europa si sono riscontrate nelle scorse ore nel comparto dei viaggi aerei, con Lufthansa, Ryanair, Iag e Air France – Klm in seria difficoltà, al punto che EasyJet ha affermato che non vi è alcuna garanzia che la compagnie aeree siano in grado di sopravvivere all’emergenza Coronavirus.

Quanto all’andamento di Wall Street, quella di ieri è stata la peggiore seduta giornaliera dal 1987, con un crollo per il Dow Jones del -12,9% e per il Nasdaq del -12,3%.

Petrolio e Oro ancora in calo

Il petrolio Wti e Brent è ancora ai minimi del 2016 e gli analisti continuano a temere lo scoppio di una guerra che possa far crollare ulteriormente i prezzi.

Attualmente, infatti, il Wti (future di Aprile) si trova sotto i 30 dollari al barile, mentre il Brent si ferma a quota 30,4 dollari al barile, ma la curva decrescente potrebbe proseguire a causa delle scelte ancora imprevedibili della Russia.

Anche l’oro è crollato del -4% a quota 1.466 dollari l’oncia, un sensibile calo se si considera che appena due settimane fa il bene rifugio per eccellenza aveva sfiorato i 1700 dollari. In netto calo anche platino e argento, del -26% e -14% rispettivamente.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Oggi si attende il turno dell’indice ZEW sul sentiment dell’economia tedesca, mentre si terrà un vertice dei Ministri delle Finanze dell’Unione Europea.

Domani invece si aspettano i dati sulle vendite industriali italiane e il saldo della bilancia commerciale nell’intera Eurozona.

Infine, giovedì sarà il turno delle aste francesi e spagnole, mentre venerdì toccherà all’indice tedesco dei prezzi di produzione su base annuale e mensile.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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