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Una Finestra sull’Europa: la BCE salva le borse e lo spread crolla. Dove arriverà il cambio EUR/USD?

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Mar 20, 2020, 07:19 UTC

L'intervento della BCE ha finalmente risollevato l'andamento nei mercati e ridotto lo spread, dopo le prime inefficaci parole di Lagarde. Il contraccolpo lo subisce però la moneta unica.

Coronavirus

Nella giornata di ieri, la Banca Centrale Europea ha permesso ai principali listini europei di riprendere quota dopo un andamento settimanale molto preoccupante.

Tutte le principali borse europee hanno quindi chiuso in rialzo, con Piazza Affari che ha toccato il massimo di 15.800 punti. Nel complesso, però, la volatilità continua a caratterizzare gli scambi nei mercati.

Migliora anche il petrolio con il primo vero rimbalzo della settimana dopo il crollo ai valori minimi del 2001 per il Wti, mentre l’oro scende sotto quota 1500 dollari l’oncia e lancia un importante monito in questa fase dell’epidemia di  Coronavirus: nonostante tutte le incertezze nel mercato azionario, gli investitori vogliono ancora puntare sulla liquidità.

Il salvataggio della BCE interrompe il trend delle borse europee

La settimana scorsa non erano bastate le parole di Christine Lagarde a risollevare l’andamento degli indici europei. Con il nuovo piano anticoronavirus, però, le cose sono ben diverse.

Ieri la BCE ha annunciato infatti il suo Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) per l’acquisto di titoli e bond per un ammontare di circa 750 miliardi di euro, a cui si sommano i 120 miliardi di QE già messi in campo.

Tale fondo, che potrebbe essere ampliato in futuro, verrà dunque utilizzato per il riacquisto di asset destinato tanto al settore pubblico quanto a quello privato, per tutto il 2020. Gli asset acquistabili sono quelli previsti dall’APP e il capitale sarà gestito secondo un modello flessibile, dunque in base alle priorità e alle varie necessità di intervento.

L’annuncio del programma di intervento della BCE ha generato nell’immediato una netta contrazione dello spread, che negli scorsi giorni si era avvicinato a quota 300 punti e che adesso scende nuovamente sotto i 200, il valore più basso dell’ultima settimana.

I principali indici europei

Il FTSE MIB di Piazza Affari ha quindi chiuso la seduta in positivo, del +2,29%, trainato dai titoli del settore bancario, con Unicredit in crescita del +5,28%, Intesa Sanpaolo del +1,17% e Unipol che balza in avanti del +17,7%.

Restano resilienti anche i titoli delle utilities e delle telecomunicazioni, in Italia e non solo.

Simile l’andamento del DAX 30, che guadagna il +2%, mentre il CAC 40 raggiunge il +2,68%. Risultati minori sono stati quelli del FTSE 100 (+1,40%) e l’Ibex-35 (+1,93%).

Quanto ai principali cambi, l’euro ha continuato a perdere sul dollaro portandosi a quota 1,06 dollari, mentre la sterlina, sempre contro il dollaro, ha aggiornato i suoi valori ai minimi dal 1985. Ciò è in parte da ricercare nel taglio a sorpresa dei tassi da parte della Bank of England.

Seguendo infatti quanto fatto ieri dalla BCE, la BoE ha deciso di aumentare il suo piano di Quantitative Easing riducendo il tasso di riferimento allo 0,1%. Sono state fornite in merito ancora poche informazioni, ma la maggior parte degli acquisti riguarderà proprio i titoli di Stato del Regno Unito.

Un’altra settimana calda si avvicina alla chiusura

Mentre dall’Asia giungono notizie confortanti sull’epidemia in termini di riduzione dei contagi e mortalità, in Europa il Coronavirus sta continuando ad estendersi con importanti conseguenze macroeconomiche che hanno spinto i Governi e le Banche ad agire sul fronte fiscale e monetario.

Dopo una settimana caratterizzata da una forte volatilità, le misure della BCE potrebbero regalare alle borse europee anche quest’oggi una nuova seduta positiva.

Il contraccolpo, chiaramente, verrà subito dal cambio euro-dollaro che potrebbe continuare a crollare qualora il biglietto verde mostrasse la medesima solidità anche in risposta alle prossime misure annunciate da Trump o dalla Fed.

Intanto, in attesa della prossima settimana, quest’oggi si attende in Europa l’indice tedesco dei prezzi di  produzione su base mensile e annuale.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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