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Una Finestra sull’Europa: Indici molto Deboli, oggi i Dati sulla Produzione Industriale Italiana

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Jul 10, 2020, 05:57 UTC

Ancora molto male ieri i principali indici europei, ad eccezione di Francoforte. Il petrolio resta stabile mentre il cambio euro/dollaro si rinforza a quota 1,13.

mercati wall street

Ieri ancora una giornata nera per i mercati europei, con Milano che ha chiuso in calo del -2% anche a causa del crollo di Atlantia dopo le novità sulle concessioni autostradali.

Anche gli altri indici si sono mostrati molto deboli, ad eccezione del DAX30 tedesco, come si vedrà in seguito.

In generale, il duro colpo per le borse europee è partito ieri dagli Stati Uniti, che vedono ancora moltiplicarsi i contagi, con 18 milioni di cittadini che ricevono sussidi da diverse settimane.

Nonostante la giornata sicuramente negativa anche per l’Italia, il BTp Bund ha continuato a scendere – adesso a piccolissimi passi – portandosi a 162 punti, con il rendimento del decennale benchmark a quota 1,22%.

Il BTP Futura ha raggiunto invece il penultimo giorno di collocamento con ordini come prevedibile in calo, poco sopra i 560 milioni di euro. Il totale è comunque di tutto rispetto, pari a circa 5,8 miliardi di euro in attesa della giornata conclusiva.

Il cambio euro-dollaro sta invece tentando di superare quota 1,13 e una volta superata la resistenza di 1,135 potrebbe portarsi nuovamente ai livelli del mese scorso, con l’euro scambiato per 1,14 dollari.

Petrolio ancora poco mosso mentre l’industria USA continua a soffrire

Con volatilità e volumi di scambi ridotti, il petrolio resta ancora fermo intorno ai 40 dollari al barile. Nella serata di ieri, nel dettaglio, il Wti Crude veniva scambiato in calo a 39,48 dollari al barile e il Brent a 42,27 dollari al barile.

Secondo un report di Haynes and Boone, per tutto l’anno le imprese americane del settore continueranno a soffrire, con rischio di bancarotta per numerose aziende, oltre alle 18 che già in questo trimestre hanno palesato la loro profonda crisi.

Intanto, aumentano le scorte anche in Iran, che secondo alcune stime avrebbe adesso inventari con 60-65 milioni di barili, contro i 15 milioni di Gennaio.

L’oro ha invece interrotto la sua corsa e dopo essersi spinto a quota 1812 dollari, ieri sera è sceso a 1803 dollari l’oncia, pur sempre ai massimi degli ultimi 9 anni.

I principali indici europei

Gli indici europei hanno chiuso in calo dopo una seduta caratterizzata da una lieve volatilità per gran parte della giornata e un crollo nel pomeriggio.

Così, il FTSE MIB di Piazza Affari ha perso il -1,98%, con numerose vendite in diversi settori, anche nel comparto energetico.

Male anche il CAC40 parigino e l’Ibex-35 spagnolo, entrambi in calo del -1,20% circa, a quota 4921 punti e 7236 punti rispettivamente. Come sopra accennato, il DAX30 di Francoforte è invece riuscito a ridurre le perdite nel finale fino a portarsi sostanzialmente in pareggio con la seduta precedente.

in Italia, la giornata di ieri è stata particolarmente drammatica per Atlantia, protagonista di una cascata di vendite che hanno portato il titolo a perdere il -8,29% a quota 13,12 euro ad azione.

La Corte Costituzionale non reputa infatti illegittima l’esclusione di Aspi dalla costruzione del nuovo ponte di Genova e adesso si attende il CdA della holding e l’incontro informale di una delegazione di Autostrade per l’Italia al Ministero dei Trasporti sul tema delle concessioni, come riporta Il Sole 24 Ore.

Oggi i market movers di maggior rilievo saranno i dati sulla produzione industriale francese e italiana a Maggio. In mattinata si terrà anche l’asta dei BOT italiani con scadenza a 12 mesi.

Per un’occhiata a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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