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Rame, Analisi Fondamentale Giornaliera – Nuova sfida con la crisi dell’azionario

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Aug 13, 2018, 13:50 UTC

Il rame precipita durante la sessione asiatica e per metà di quella europea, prima di riprendersi ad apertura di Wall Street anche grazie a dati macro della Cina positivi ed all'ipotesi di uno sciopero ad Escondida sempre più forte

rame

Il Rame ha aperto questo secondo Lunedì di Agosto in negativo a causa di un azionario tartassato dalla crisi turca; Shangai ha chiuso in perdita dello 0,3% e l’indice Cinese A50 ha perso oltre un punto percentuale. Allo stesso tempo le borse europee hanno scambiato in negativo per l’intera seduta del mattino, mentre gli indici americani hanno in questo momento aperto poco sopra la parità. Il rame ha in vero recuperato proprio in questi ultimi minuti dopo l’apertura di Wall Street le perdite della mattinata e si è portato ora in rialzo dello 0,3%

La crisi valutaria che ha inghiottito la Turchia ha messo in seria difficoltà i mercati ed ha spinto gli investitori a dismettere gli asset più rischiosi. I metalli industriali, le azioni e le valute globali, compreso lo yuan cinese, sono tutti calati quest’oggi mentre il dollaro è salito a un massimo di 13 mesi, aumentando la pressione sui metalli quotati nella valuta statunitense rendendoli più costosi per gli acquirenti in altre valute. “Molto è dovuto alla situazione attuale macro-economica”, ha detto l’analista di Deutsche Bank Nick Snowden. “Il rischio derivante da una più ampia prospettiva valutaria dei mercati emergenti è un fattore chiave dei prezzi dei metalli”.

Ad Escondida si va verso lo sciopero!

Gli orsi di rame potrebbero essere colti alla sprovvista a causa dello sciopero che potrebbe essere proclamato nella più grande miniera di rame del mondo.

Negli Stati Uniti, le scommesse al ribasso degli hedge fund superano di gran lunga le scommesse rialziste, almeno questo è quanto viene mostrato dal COT report analizzato da Ole Hansen di Saxo Bank. Le posizioni nette speculative short sono ai massimi da 22 mesi, ha scritto quest’ultimo su twitter.

I migliori broker dello Shanghai Futures Exchange hanno aumentato la loro posizione short di oltre la metà. Il sentimento è diventato sempre più negativo anche se BHP Billiton Ltd. ei suoi dipendenti nella miniera di Escondida in Cile si avvicinano alla fine di una mediazione guidata dal governo, dopo che i colloqui salariali sono falliti. Uno sciopero potrebbe iniziare già martedì.

L’analista di Société Générale SA Robin Bhar ha affermato che il mercato si è “fissato” sulle preoccupazioni per l’economia globale, ignorando i fattori rialzisti che potrebbero far salire i prezzi, compresi i potenziali scioperi in Cile.

“Il mercato forse non ha un prezzo corretto”, ha detto al telefono Andrew Cosgrove, un analista senior di Bloomberg Intelligence, citando il rischio di interruzione delle forniture. L’anno scorso, il mercato aveva in netta considerazione quello che era l’inizio di uno sciopero.”

Le cose potrebbero cambiare rapidamente, se la mediazione dovesse fallire e il lavoro si fermasse a Escondida, invogliando agli acquisti i gestori e gli intermediari monetari che ora sono ribassisti in Cina e negli Stati Uniti

Le tensioni sul lavoro in Cile non sono limitate al colosso posseduto da BHP. La miniera Caserones di Pan Pacific Copper Co. sta seguendo un percorso simile, con quasi il 99 percento dei membri del sindacato che hanno votato per respingere l’ultima offerta salariale della compagnia e un’interruzione prevista per martedì. La buca aperta gigante di Chuquicamata è stata colpita da proteste mentre i lavoratori si preoccupano di una transizione verso operazioni sotterranee che richiedono una forza lavoro più piccola.

Previsioni

Gli occhi degli investitori sono puntati questa settimana sulla salute dell’economia cinese. con i dati rilasciati quest’oggi sui nuovi mutui e prestiti che sono stati oltre le attese ed hanno incoraggiato a ricoprire le posizioni sul Dr. Copper che ha recuperato 5 cent in meno di un ora.

Oltre all’economia cinese ed alla guerra commerciale, gli investitori guardano con interesse anche all’azionario ed al possibile periodo di recessione che la crisi della lira turca potrebbe innescare negli istituti bancari a livello mondiale, che detengono il debito del paese.

 

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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