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Prezzi Petrolio Greggio: Nessun Segnale di Allentamento della Pressione Rialzista

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Jun 14, 2022, 17:38 UTC

Greggio WTI ancora al rialzo nonostante i timori di recessione.

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In questo articolo:

I prezzi del future sul petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno toccato oggi nuovi massimi relativi a 123.68, nell’ambito di una sessione dominata fin dalle prime battute di stanotte da una pressione in acquisto preponderante.

Grazie al nuovo picco odierno, il rialzo complessivo che sale dai minimi dell’11 aprile scorso (quota 92.93) ha oltrepassato l’estensione del +33% e non evidenzia ancora indicazioni di esaurimento. Il mercato sta quindi puntando ad un ulteriore avvicinamento alla zona delle resistenze di lungo periodo, concentrate nell’ampia area fra 126.60/130.50, sede degli attuali massimi per l’anno in corso.

Nel frattempo, mentre sono le 17.39 CET di martedì 14 giugno, il contratto Future Light Crude Oil con scadenza a luglio viene passato di mano a 122.78 dollari, con un guadagno del +1.53% dalla chiusura di ieri.

Prezzi del Greggio e Cicli Economici

Nel caso del mercato petrolifero, alcuni fattori macro quali ad esempio la capacità produttiva inutilizzata, l’ammontare delle scorte, i prezzi stessi del greggio e dei suoi derivati raffinati, sono strettamente correlati al ciclo economico. Un’espansione prolungata del ciclo economico come quella vissuta negli ultimi anni tende a determinare una progressiva erosione della produzione e della capacità di raffinazione, nonché delle scorte, e finisce per esercitare una forte pressione al rialzo sui prezzi del greggio.

Le recessioni determinano, al contrario, margini più elevati di capacità di estrazione e raffinazione e finiscono per generare pressioni al ribasso sui prezzi. Attualmente, l’economia globale sta rapidamente esaurendo i margini di capacità inutilizzata per produrre più greggio e trasformarlo in combustibili raffinati, in particolare il gasolio (diesel fuel).

E’ Necessaria una Recessione?

Il rapido rimbalzo del consumo di petrolio all’indomani della pandemia è stato aggravato dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla conseguente risposta dell’occidente in termini di sanzioni. Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è stato un aumento accelerato dei prezzi del greggio che rispecchia la fine dei precedenti boom del 2008 e del 2001.

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden si è ridotta ad implorare (inutilmente) un aumento della produzione di petrolio ma, sulla base dell’esperienza storica, l’unica soluzione per la discesa dei prezzi è quella di un forte rallentamento del ciclo economico. Il problema dei consumi che superano la capacità produttiva non si limita al petrolio. Le stesse tensioni sono evidenti in una miriade di altri mercati (gas, elettricità e carbone, cibo, manufatti e servizi), creando un problema di inflazione su vasta scala. A questo punto, un rallentamento del ciclo economico è diventato inevitabile perché l’unica alternativa è peggiorare le carenze e accelerare l’inflazione.

Quadro Tecnico per il Petrolio Greggio

Su grafico a barre da 30 minuti possiamo visualizzare con maggiore accuratezza la posizione dei principali riferimenti tecnici a 1-2 giornate. Le proiezioni sono rialziste fino a 125.50 e 126.60 (obiettivo principale). In caso di ulteriore rottura rialzista, il livello di verifica immediatamente successivo sarebbe localizzabile a 129.90/130.00. I supporti a sostegno dello scenario sono disposti a 121.30 e 119.20, punti di probabile reazione in caso di arretramenti, in particolare fra stanotte e domani (mercoledì 15 giugno).

Lo scenario verrebbe annullato dall’eventuale cedimento del secondo supporto, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 119.20.

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