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Prezzi Oro: Tendenza Ancora Debole Nonostante i Dati Inflattivi

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Sep 10, 2021, 14:41 UTC

L'oro lotta per reggere i 1800$ l'oncia con l'inflazione USA al record dal 2010.

oro grafico

In questo articolo:

I prezzi dell’Oro quotato in dollari al Cme-Comex sono da poco passati in territorio negativo dopo aver tentato in mattinata un rialzo, spentosi sul picco giornaliero di quota 1806.0. Alle ore 15:46 CET il contratto future con scadenza a dicembre perde un -0.24% a quota 1795.7. In generale, da tre giornate ormai i valori oscillano nello stretto range compreso fra 1806 e 1783, in un contesto caratterizzato in ambito infragiornaliero da ripetuti ed improvvisi cambi di tendenza. Tale movimento può essere interpretato come consolidamento alla fase di correzione intervenuta dopo il picco del 3 settembre a 1836.9. Di conseguenza ci aspettiamo che al completamento della correzione manchi un altro braccio ribassista orientato in zona 1760.

Nessun singulto rialzista nonostante i dati inflattivi

Il mercato dell’oro sta lottando per mantenere i 1.800 dollari l’oncia nonostante le condizioni per nuovi rialzi siano teoricamente ottimali, considerato che la pressione inflazionistica sta continuando ad aumentare più del previsto. Oggi il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha dichiarato che il suo indice dei prezzi alla produzione (PPI) è aumentato ancora dello 0,7% in agosto, dopo il rialzo dell’1,0% già misurato a luglio. Si tratta di un dato che eccede le stime degli analisti, i quali erano propensi ad attendersi un aumento non superiore allo 0,6%. L’inflazione su base annuale ha raggiunto un altro record aumentando dell’8,3%. Il rapporto afferma che questo è “il maggiore rialzo dell’inflazione misurato da quando esiste la serie statistica a 12 mesi, da novembre 2010”. Guardando ai prezzi alla produzione core, che esclude i costi volatili di cibo ed energia, l’indice dell’inflazione è aumentato dello 0,6% il mese scorso dopo il +1% registrato a luglio. Anche questo dato ha superato le aspettative degli analisti, che puntavano ad un +0,5%. Il core PPI su base annuale è invece aumentato del 6,7%, in linea con le previsioni.

Si tratta di numeri che lascerebbero presagire una stretta della FED sulla politica monetaria in anticipo rispetto ai tempi previsti. C’è comunque da aggiungere che le previsioni su come si comporterà la FED tendono ad essere estremamente volatili; ricordiamo ad esempio che la maggior parte degli economisti si aspettava quest’estate l’annuncio di un piano per ridurre gli acquisti di obbligazioni già per questo mese. Tuttavia, a seguito dei deludenti dati sull’occupazione di agosto, tali aspettative sono state spostate alla fine dell’anno. Chiaro che ora, alla luce di questi nuovi dati inflattivi, i piani del tapering potrebbero effettivamente tornare all’ordine del giorno a partire dalla prossima riunione di politica monetaria in calendario per il 22 settembre.

Il Quadro Tecnico per il Future sull’Oro

In ambito intraday sono visibili due resistenze a 1805.6/1807.0 e 1816.1/1817.6 che costituiranno ancora, in caso di nuovi recuperi, punti di probabile ripartenza del ribasso. Le proiezioni identificano al momento aspettative di discesa limitate al raggiungimento del primo supporto utile, posto a quota 1772.1/72.9 (target). Considerata l’attuale distanza dei prezzi dalle resistenze e dal target, da un punto di vista della convenienza rischio/beneficio conviene seguire il mercato con posizioni short solo su nuovi ritorni almeno a 1800.4. Lo scenario tecnico descritto verrebbe annullato dalla rottura rialzista della seconda resistenza, meglio se confermata da almeno una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1817.6.

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