Dati deludenti dagli USA sorreggono le quotazioni, in attesa di un allungo del prezzo dell'oro.
I prezzi del future sull’oro, quotato in dollari al Comex, hanno attraversato finora una settimana caratterizzata da scarsa volatilità, con un’oscillazione che è rimasta compresa da lunedì scorso nel range relativamente stretto compreso fra 1850.3 e 1824.5.
Sostanzialmente i valori si trovano ancora oggi sugli stessi livelli di metà maggio, nonostante nel frattempo si siano sviluppati ripetuti cambi di tendenza nell’ampia area fra 1882.5 e 1806.1. L’intero movimento dell’ultimo mese si è svolto finora a cavallo dell’importante livello tecnico (e psicologico) che transita per la linea dei 1850.
In base allo scenario di medio periodo che stiamo seguendo, le aspettative sono di progressivo recupero del mercato sopra i 1850 nel corso della prima parte di luglio, in funzione di nuovi allunghi in direzione dei 2050/2070.
A contribuire alla tenuta odierna del mercato sono stati i dati preliminari sul sentiment del settore manifatturiero e dei servizi per giugno. L’indice MPI statunitense ha segnalato infatti “la più debole ripresa della produzione nel settore privato sin dal periodo della variabile-omicron del Covid19, risalente allo scorso gennaio”.
Lo ha affermato la società di ricerca IHS Markit nel suo ultimo rapporto. Secondo tale rapporto, l’indice Flash dei responsabili degli acquisti (MPI) del settore manifatturiero statunitense è sceso a 52,4, sui valori più bassi degli ultimi 23 mesi. Gli economisti si aspettavano un consensus attorno a 56,0. Il settore dei servizi ha visto invece l’indice scendere a 51,6 sui minimi da cinque mesi.
Ricordiamo che una rilevazione dell’indice superiore a 50 indica un settore in espansione, mentre inferiore a 50 mostra una contrazione dell’attività. A seguito del rilascio dei dati, l’oro ha cancellato tutte le perdite mattutine ed è salito a nuovi massimi giornalieri. Mentre sono le 17.24 CET di giovedì 23 giugno, il contratto Future Gold con scadenza ad agosto viene passato di mano a 1840.4 dollari, in guadagno del +0.11% su base giornaliera.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo visualizzare con maggiore accuratezza l’attuale azione dei prezzi, che dopo il dato americano hanno toccato un picco a 1848.9 e sono tornati a flettere fino a 1838.2. Il principale riferimento tecnico a 1-2 giornate è la resistenza di quota 1849/51.
Sulla tenuta di tale resistenza poggia la validità del segnale ribassista attualmente in vigore, che proietta un obiettivo a 1819/20 alla portata dei prezzi virtualmente entro la fine della settimana. Lo scenario descritto verrebbe ribaltato al rialzo dall’eventuale rottura della resistenza, confermata da almeno una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1851. A tale condizione si formerebbe infatti un nuovo supporto a 1832.0/32.5, in grado di sorreggere un allungo fino a 1860.3/1861.4 e quindi 1876.0.