Previsioni Prezzo Petrolio e Gas Naturale: Il Gas Ritraccia Dopo i Nuovi Massimi

Ancora una giornata di consolidamento con tendenza rialzista per il prezzo del petrolio greggio WTI, che si muove infatti ancora sopra i 120 dollari al barile. Di contro, il gas naturale ha subito un ampio ritracciamento dopo aver toccato nuovi massimi a 9,5 dollari, come ampiamente previsto nelle scorse analisi sul tema.

Oggi al momento della scrittura, infatti, il prezzo del petrolio greggio WTI si trova esattamente a quota 123 dollari al barile, mentre il gas naturale è scivolato fino al livello di 8,22 dollari.

Per il greggio texano, lo scenario rimane rialzista sopra i 120 dollari, con un possibile test della resistenza intermedia di 125$ già all’orizzonte, mentre il gas naturale rimane in territorio bullish, ma paga finalmente lo scotto di una deambulazione intorno all’area di ipercomprato sopra i 9 dollari.

Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI

Per il petrolio texano, lo scenario bullish rimane sostanzialmente immutato e vede come target principale quello, oramai imminente, a 125 dollari.

Il raggiungimento di questo livello di prezzo potrebbe agevolmente riportare il petrolio greggio verso i test di nuovi massimi a 130 dollari al barile, e oltre. Il rischio di un ritracciamento, come accaduto con il gas naturale, è però dietro l’angolo e potrebbe concretizzarsi proprio con il break-out imminente.

In questo contesto, il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe attraversare un’ampia fase di correzione fino al livello intermedio di 110 o 105 dollari al barile ed eventualmente, da lì, tentare una rottura del supporto principale di 100 dollari.

Un’inversione di tendenza sotto questo valore non appare comunque verosimile nel breve termine: si ritiene infatti che i supporti intermedi sopra citati possano riuscire a reggere la pressione ribassista, considerando il contesto geopolitico attuale.

Previsioni sul prezzo del gas naturale

Per il gas naturale, come già accennato, il ritracciamento delle ultime ore non deve stupire. Già nelle analisi precedenti di questa settimana si era indicato infatti il target di 9,5 dollari come un possibile punto di partenza per ondate di realizzi causate dallo stazionamento in un’area di ipercomprato. Aveva anzi sorpreso, in tal senso, il tentativo di consolidamento sopra i 9,2 dollari, un livello di prezzo che in passato aveva sempre avviato una correzione.

Anche l’entità del rimbalzo, fino al supporto di 8 dollari, non appare inattesa. In tal senso, la solidità del supporto ha però dimostrato come un’inversione di tendenza sotto i 6,4 dollari sia quantomeno inverosimile nel breve termine.

Partendo proprio con lo scenario ribassista, si ritiene che il prezzo del gas naturale possa eventualmente indietreggiare nuovamente fino a testare il supporto di 8 dollari e, da lì, spingersi non oltre i livelli intermedi di 7,8 e 7,5 dollari.

Non si può escludere nemmeno un secondo consolidamento intorno agli 8 dollari attuali, che non rappresenta certo un’ipotesi puramente ribassista, ma rallenterebbe quantomeno il tentativo di recupero.

Al rialzo, invece, lo scenario bullish per il prezzo del gas naturale ripartirebbe dal raggiungimento dei target intermedi di 8,3 e 8,5 dollari e potrebbe confluire nuovamente nell’area di ipercomprato sopra i 9 dollari.

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