Previsioni Prezzo Petrolio e Gas Naturale: I Nuovi Supporti Reggeranno?

Il petrolio greggio WTI ha aperto questo mese di Ottobre 2022 ancora in ribasso, ma sopra il livello di supporto di 80 dollari, dopo la ripresa dell’ultimo fine settimana. Il gas naturale, invece, viene scambiato poco sopra i 6,5 dollari, ancora in forte calo e verso i minimi relativi. Una rottura del supporto attuale potrebbe causare un più ampio break-out ribassista.

Entrambe le commodities stanno vivendo dunque una fase profondamente ribassista, ma il petrolio pare essere in grado di reggere la rinnovata pressione bearish, mentre il gas è a un passo da un nuovo calo.

Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 81,834 dollari al barile, mentre il gas naturale viene scambiato a 6,57 dollari.

Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI

Per il prezzo del petrolio greggio WTI, il punto di riferimento rimane il supporto di 80 dollari al barile, che rappresenta il nuovo spartiacque tra due diversi scenari tecnici di brevissimo e breve termine.

In caso di mantenimento di questo supporto, il prezzo del petrolio greggio potrebbe tentare un nuovo allungo per riportarsi verso gli 85 dollari e, da lì, in area di 88 dollari.

Si tratterebbe delle due resistenze intermedie prima del ritorno al baricentro di 90 dollari al barile, che potrebbe segnare la chiusura della fase ribassista.

Rialzi più ampi potrebbero essere contemplati nel medio termine, ma per adesso si preferisce fissare appunto a 90 dollari il vero target rialzista del petrolio greggio WTI.

Al ribasso, invece, un nuovo calo sotto gli 8 dollari potrebbe aprire la strada a un nuovo test dei supporti di 75 e 70 dollari, per acuire l’inversione di tendenza realizzata il mese scorso.

Un break-out ribassista sopra i 70 dollari porterebbe il prezzo del petrolio a nuovi minimi.

Previsioni sul prezzo del gas naturale

Per il prezzo del gas naturale, invece, il livello intermedio di 6,5 dollari rappresenta un supporto non particolarmente solido, ma che potrebbe riuscire a reggere l’eccesso di pressione ribassista.

Se però il gas naturale dovesse effettivamente superare quest’ultima barriera, allora un rapido break-out ribassista verso i 6 dollari sarebbe dietro l’angolo.

Considerando che anche il gas naturale ha già raggiunto l’area di inversione di tendenza, un calo sotto i 6 dollari potrebbe (sulla carta) aprire la strada al ritorno ai minimi da diversi mesi.

In tal senso, anche la prospettiva di un ritorno sotto i 5 dollari non sarebbe da escludere, guardando solamente ai movimenti grafici del gas naturale.

Tuttavia, con la guerra che entra in una fase ancor più delicata e l’UE in difficoltà nella preparazione di un piano unico di sostegno, si ritiene che i fondamentali possano vertere per un nuovo rialzo del gas naturale.

A tal proposito, in caso di mantenimento del supporto di 6,5 dollari, il gas naturale dovrà cercare di spostarsi sopra il livello successivo di 6,8 dollari e agevolare un ritorno almeno fino ai 7,5 dollari.

Da qui, la ripresa sarà certamente più ardua, ma un periodo di consolidamento è tutt’altro che da escludere.

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