Mercoledì il dollaro statunitense registra un lieve rimbalzo, probabilmente a causa della lieve condizione di ipervenduto. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare la presenza di numerosi titoli negativi capaci di spingere la coppia in ribasso, scenario che sembra poter prendere forma in tempi brevi.
Il dollaro statunitense rimbalza leggermente contro lo yen giapponese mostrando nuovi segni di vita, tuttavia, il mercato è ancora ipervenduto. Detto questo, segnaliamo la presenza di una significativa resistenza alla regione dei 110,50¥ che si estende fino al livello dei 112¥. A fronte di ciò, non escludiamo la possibilità di raggiungere quota 110¥ aprendo così le porte al livello dei 108¥, scenario mostrato dai grafici a lungo termine. Alla luce di quanto appena detto siamo convinti che i rally continueranno a svanire, inoltre, siamo convinti che la media mobile a 200 giorni inizierà ad offrire una lieve resistenza.
Il mercato sembra essere destinato a mostrare una forte volatilità, ma la maggior parte degli esperti di Wall Street prevedono un ribasso della coppia sulla scia della forza dello yen giapponese. Alla luce di quanto appena detto, siamo convinti che la resistenza offerta dalla regione dei 114,50¥ continuerà a guidare la coppia. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come la rottura al di sotto della linea di tendenza rialzista rappresenti un ulteriore segnale negativo per la coppia.
Concludendo, siamo convinti che il tono più accomodante adottato dalla Federal Reserve incrementerà la possibilità di assistere ad un ribasso della coppia poiché porterà una lieve incertezza sul futuro del dollaro statunitense. A tale proposito, ricordiamo come, nella nota decennale, l’incertezza tenda a spingere la coppia in ribasso insieme ai tassi di interesse.
Chris è un'analista di FX Empire sin dall'inizio. Ha contribuito nei principali forum valutari con milioni di visualizzazioni. Chris lavora sia come analista che come professionista, sia per i clienti che per se stesso. Chris ha conseguito una laurea in CIS presso la Franklin University negli Stati Uniti.