Petrolio Greggio: Prezzi Ancorati ai Massimi, Cambiamenti Radicali in vista per l’Industria Petrolifera

La sessione del 3 marzo è stata caratterizzata da un deciso recupero dei prezzi del Light Crude OIL quotato al Nymex. Il future ha segnato minimi in avvio di giornata a 59.24 prima di recuperare terreno fino ai 62.00 $ circa.

Il grafico a candele weekly qui sotto centra l’attenzione sul comportamento dei prezzi in particolare nelle ultime tre settimane, quelle evidenziate nel rettangolo azzurro. Si tratta del movimento registrato fra l’apertura di lunedì 15 febbraio e la sera del 3 marzo. L’alternanza di movimenti ribasso-rialzo-ribasso è caratteristica delle fasi di stabilizzazione, in questo caso di una stabilizzazione che si è sviluppata in pieno trend rialzista. Le aspettative, considerata la sequenza intatta di minimi crescenti visibili anche nelle ultime tre candele, sono di uscita dalla stabilizzazione mediante un allungo fino a 64.80/65.00 nel corso del mese.

I prezzi del petrolio greggio rimangono quindi saldamente in zona-massimi, nonostante le promesse politiche di transizione a combustibili meno pericolosi per l’ambiente nel medio/lungo periodo. In questo contesto è interessante rilevare che l’industria petrolifera non sembra preoccupata della rivoluzione alle porte.

“L’industria petrolifera e del gas si sta calibrando su quello che è diventato il nuovo punto di riferimento: zero emissioni di carbonio entro il 2050.” Lo ha affermato Dan Yergin, vice presidente di IHS Markit, commentando i grandi cambiamenti nelle politiche energetiche incentrate sul clima del presidente Joe Biden.

“Ci sono molte differenze nelle strategie da adottare, a come tracciare il sentiero per arrivarci”, ha detto Yergin, “ma i grandi temi trasversali come l’idrogeno, la cattura del carbonio, l’innovazione, necessitano di aziende con capacità ingegneristiche in grado di operare su larga scala, ed è esattamente dove si trova l’industria petrolifera e del gas”.

Yergin stava parlando alla conferenza annuale sull’energia CERAWeek di IHS Markit. Gli amministratori delegati di BP, ExxonMobil, Chevron, Occidental Petroleum e ConocoPhillips hanno discusso della transizione del settore verso un mondo a basse emissioni di carbonio.

Il CEO di Occidental Petroleum, VIcki Hollub, si è spinto a dichiarare che tra 15 o 20 anni Occidental sarà una società di gestione del carbonio, non solo una compagnia petrolifera. “Direi che la cosa buona è che l’amministrazione Biden comprende quanto sia importante la cattura del carbonio dall’atmosfera per mitigare l’impatto del cambiamento climatico”, ha detto Hollub. “Lo sanno. Credo che prenderanno provvedimenti per affrontarlo. Questa è una grande opportunità per gli Stati Uniti per fare la differenza ed affermare la sua leadership nel mondo in un settore chiave per gli anni a venire”.

Simile la posizione del CEO di BP Bernard Looney. “Abbiamo deciso di abbracciare davvero il problema della transizione energetica, lo vediamo più come un’opportunità che come una sorta di minaccia per il nostro core business”, ha detto alla conferenza. La BP si è espansa nell’eolico e in altre tecnologie e Looney afferma che in futuro sarà una compagnia energetica integrata, piuttosto che una compagnia petrolifera internazionale.

Tornando al quadro tecnico, su grafico a barre daily allegato qui sopra abbiamo riportato la situazione aggiornata alla barra del 3 marzo. Si tratta della giornata in cui i prezzi hanno intercettato un’area di supporto compresa fra 59.40/60.10, e da cui è scattata la reazione attesa. Consideriamo quindi i minimi del 3 marzo, quota 59.20/25, come il livello da rispettare per proseguire nel recupero nel corso delle prossime 3-5 giornate. Prezzi inferiori, confermati da una chiusura su grafico daily, indicherebbero l’interruzione provvisoria della tendenza e sposterebbero l’attenzione sul supporto immediatamente successivo, aggiornato a 56.70/90.

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