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Petrolio, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Movimenti bilaterali fino alla decisione dell’OPEC del 22 giugno

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Jun 11, 2018, 00:38 UTC

Il 22 giugno l'OPEC si riunirà nella sua sede di Vienna, insieme alla Russia, primo paese produttore ma non membro dell'OPEC, per discutere la politica di produzione.

Petrolio, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Movimenti bilaterali fino alla decisione dell’OPEC del 22 giugno

Il petrolio greggio statunitense West Texas Intermediate e il benchmark internazionale, il Brent, hanno concluso in ribasso una settimana relativamente povera di eventi. Le notizie sono state sostanzialmente rialziste, ma non abbastanza da cambiare il sentimento degli investitori, che è principalmente guidato dai timori di un aumento della produzione da parte dell’OPEC e dei suoi alleati.

I future sul greggio West Texas Intermediate con scadenza a luglio hanno chiuso a $ 65,74, in calo di $ 0,21 (-0,32%), mentre i future sul greggio Brent con scadenza aa agosto hanno chiuso la settimana a $ 76,46, in calo di $ 0,86 (-1,12%).

WTI luglio, grafico settimanale

Per quanto riguarda i fondamentali, la Energy Information Administration (EIA) statunitense ha segnalato un ulteriore aumento della produzione USA. Secondo l’agenzia la scorsa settimana la produzione di greggio ha raggiunto un nuovo massimo storico a 10,8 milioni di barili al giorno.

Salgono anche le scorte di greggio: nella settimana conclusasi il 1 giugno, le riserve di petrolio sono salite di 2,1 milioni di barili, attestandosi a 436,6 milioni di barili.

Mentre i dati settimanali della EIA sulle scorte di petrolio greggio  potevano fungere da supporto, la storia che forniva il maggior sostegno per i prezzi proveniva dal Venezuela. Per settimane, i trader hanno reagito alle notizie secondo le quali l’OPEC aumenterà la produzione in parte a causa del calo di produzione in Venezuela. Questa settimana, tuttavia, si è scoperto che la situazione era molto peggiore del previsto.

Secondo i dati di Reuters, il Venezuela è quasi un mese indietro nella consegna di greggio ai clienti dal principale porto di esportazione di petrolio; se non verranno rapidamente liquidati, questi ritardi cronici minacciano di violare i contratti di fornitura di greggio della PDVSA gestiti dallo Stato.

Brent agosto, grafico settimanale

Reuters prosegue dicendo che le petroliere, in attesa di caricare più di 24 milioni di barili di greggio, quasi quanto spedito dalla PDVSA in aprile, sono in attesa al largo del principale porto petrolifero del paese. L’arretrato è così pesante che PDVSA ha comunicato ad alcuni clienti che, se non accettano nuovi termini di consegna, potrebbe appellarsi a causa di forza maggiore, permettendo di sospendere temporaneamente i contratti.

Fra le altre notizie, i guadagni sono stati limitati dalle preoccupazioni per l’aumento della produzione americana e dalla caduta della domanda in Cina. Inoltre, i venditori hanno anche reagito alla notizia che J.P. Morgan ha tagliato le previsioni per i prezzi del greggio.

Per finire, secondo quanto indicato dalla società di servizi energetici Baker Hughes della General Electric, nella settimana conclusasi l’8 giugno le imprese di trivellazione hanno aggiunto una piattaforma petrolifere, portando il conteggio totale a 862 unità, ai massimi dal marzo 2015.

Previsioni

Il greggio WTI è ancora in prossimità di un livello chiave nei grafici. La reazione dei trader a quest’area segnerà l’inizio di un significativo rally di ricopertura short, o un altro ripido crollo dei prezzi. Il pattern grafico indica che gli investitori attendono che l’OPEC dia il prossimo segnale.

Se l’OPEC deciderà di compensare l’intero deficit venezuelano e le eventuali carenze che si aspetta derivino dalle sanzioni contro l’Iran, il mercato del petrolio potrebbe arretrare ulteriormente.

Se l’OPEC deciderà di non compensare la maggior parte del deficit in Venezuela, o se la nazione in difficoltà deciderà di dichiarare forza maggiore, potremmo vedere un picco al rialzo dei prezzi.

I trader temono inoltre che il gruppo guidato dall’OPEC non faccia nulla per colmare il deficit di approvvigionamento dal Venezuela e il potenziale calo di esportazioni dall’Iran dovuto alle sanzioni. L’Iraq, membro dell’Opec, ha dichiarato mercoledì che un aumento della produzione non è stato preso in considerazione poiché il mercato è stabile e i prezzi buoni. Ciò indica che l’aumento di 1 milione di barili sul quale il mercato ha valutato il prezzo per due settimane in fin dei conti potrebbe non verificarsi.

Il 22 giugno l’OPEC si riunirà nella sua sede di Vienna, insieme alla Russia, primo paese produttore ma non membro dell’OPEC, per discutere la politica di produzione.

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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