Pubblicita'
Pubblicita'

Petrolio, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Gli speculatori aumentano le puntate rialziste sul greggio per la prima volta da inizio mese

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Sep 3, 2018, 05:16 UTC

I trend è positivo e gli acquirenti sono abbondanti, quindi non vedo alcun cambiamento di trend all'orizzonte, ma potremmo assistere a una correzione a breve termine perché il prezzo è relativamente alto, appena sotto il picco dell'anno.

Petrolio, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Gli speculatori aumentano le puntate rialziste sul greggio per la prima volta da inizio mese

I future sul petrolio greggio statunitense, il West Texas Intermediate, e quelli sullo standard internazionale, il Brent, si sono mossi in netto rialzo nel corso della settimana, per poi cedere parte dei guadagni nella giornata di venerdì. Per la maggior parte, i prezzi sono stati sostenuti da preoccupazioni per l’offerta; tuttavia, alla fine della settimana, questi guadagni sono stati limitati dai rinnovati timori per la domanda.

I future sul greggio WTI con scadenza a ottobre hanno chiuso la settimana a 69,80 $, in rialzo di 1,08 $ (+1,57%), mentre i future sul greggio Brent con scadenza a novembre hanno concluso a 77,64 $, in rialzo di 1,51 $ (+1,94%).

In sostanza, l’andamento dei prezzi è stato guidato dai dati su di base domanda e offerta. Non ci sono stati grossi imprevisti.

Rapporto settimanale sulle scorte della EIA

Mercoledì, l’Energy Information Administration ha detto che nella settimana conclusasi il 24 agosto le scorte di greggio USA sono scese più del previsto. Il rapporto ha compensato parte della debolezza generata dai dati settimanali sugli inventari potenzialmente ribassisti dell’American Petroleum Institute, del giorno precedente. Secondo la EIA, le riserve di greggio sono scese di 2,6 milioni di barili, rispetto alle aspettative degli analisti per una diminuzione di 686.000 barili.

A Cushing, centro di stoccaggio in Oklahoma, le scorte sono aumentate di 58.000 barili.

Il flusso di raffinazione è sceso di 326.000 barili al giorno e il tasso di utilizzo di 1,8 punti.

Le scorte di benzina sono diminuite di 1,6 milioni di barili, rispetto alle aspettative degli analisti per un incremento di 370.000 barili. Stando ai dati della EIA, le scorte di distillati (diesel e olio combustibile) sono diminuite di 837.000 barili, contro previsioni per un incremento di 1.6 barili.

Inoltre, le importazioni di greggio negli Stati Uniti sono diminuite la scorsa settimana di di 657.000 barili al giorno.

Ulteriori fattori dal lato dell’offerta

La scorsa settimana i trader hanno reagito ai problemi di approvvigionamento previsti con Iran e Venezuela e al forte slancio creato dal rapporto del governo statunitense di mercoledì che ha mostrato un prelievo maggiore delle attese. Secondo i dati, le esportazioni di greggio dell’Iran in agosto probabilmente scenderanno a poco più di 2 milioni di barili al giorno, contro un picco di 3,1 milioni di barili al giorno registrato in aprile, mentre gli importatori cedono alle pressioni statunitensi volte a tagliare gli ordini d’acquisto. Il tutto, nonostante i forti sconti offerti dall’Iran.

Anche il calo di produzione Venezuela sta aiutando a sostenere i prezzi.  Secondo la CNBC, la compagnia di stato venezuelana PDVSA ha annunciato oggi di aver firmato un accordo per un investimento di 430 milioni di dollari volto ad aumentare la produzione di 640.000 barili al giorno in 14 giacimenti petroliferi, per un valore dell’investimento, appunto, di 430 milioni di dollari.  Tuttavia, data l’instabilità politica ed economica del paese, molti analisti dubitano possa andare a buon fine.

Inoltre, l’Agenzia internazionale per l’energia (EIA) ha continuato a mettere in guardia da un mercato in contrazione nel tardo quarto trimestre, a causa di una combinazione di problemi di offerta e forte domanda, soprattutto in Asia.

“Sicuramente esiste il timore che i mercati petroliferi possano surriscaldarsi alla fine di quest’anno”, ha detto mercoledì a Reuters il capodella EIA, Fatih Birol.

Inoltre, anche la Libia e la Nigeria stanno affrontando potenziali problemi nelle forniture.

L’offerta potrebbe davvero salire?

Secondo un rapporto di Bank of America Merrill Lynch, l’offerta globale potrebbe salire verso la fine dell’anno a causa dell’aumento della produzione non OPEC. La banca sostiene che la nuova produzione in Canada, Brasile e Stati Uniti “dovrebbe fornire un sostanziale impulso alle forniture non OPEC” e, durante la seconda metà dell’anno, “addomesticare le pressioni rialzista sui prezzi del petrolio greggio Brent”.

Previsioni

I trend è positivo e gli acquirenti sono abbondanti, quindi non vedo alcun cambiamento di trend all’orizzonte, ma potremmo assistere a una correzione a breve termine perché il prezzo è relativamente alto, appena sotto il picco dell’anno. Gli speculatori hanno alzato le loro scommesse rialziste sul greggio per la prima volta in più di un mese, (secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti pubblicati venerdì).

Inoltre, il conteggio degli impianti negli Stati Uniti, un indicatore della produzione futura, è salito per la prima volta in 3 settimane (secondo quanto riportato da Baker Hughes, società di servizi energetici). Le perdite potrebbero essere limitate dalle preoccupazioni per le imminenti sanzioni statunitensi contro l’Iran e per il calo della produzione venezuelana, che minacciano l’offerta.

Le condizioni di iper comprato, però, potrebbero limitare i guadagni. Sono passate 2 sessioni dall’ultimo minimo maggiore, quindi i mercati potrebbero essere pronti per una correzione a breve termine. I trader potrebbero anche usare le crescenti preoccupazioni commerciali come scusa per realizzare i profitti dopo un prolungato rally. I temi principali di questa settimana potrebbero girare attorno alle questioni commerciali.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato in un’intervista con Bloomberg News di ritirarsi dall’Organizzazione mondiale del commercio, la sua ultima bordata in una disputa sempre più profonda tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Inoltre, lo stesso Trump è pronto ad aprire una disputa con la Cina e ha detto ai suoi collaboratori di essere disposto a imporre dazi per ulteriori $ 200 miliardi di importazioni cinesi già dalla prossima settimana, ha riferito Bloomberg giovedì.

Questi eventi rendono i trader del greggio nervosi e fanno salire il dollaro, il che rende il petrolio greggio denominato in dollari più costoso e solleva preoccupazioni per la domanda futura. La direzione del mercato del greggio di questa settimana sarà determinata da come i trader pesano i fattori fondamentali. Allo stesso modo: significa un trading laterale. Prevalgono le preoccupazioni sull’offerta: una polarizzazione al rialzo. Maggiori preoccupazioni sulla domanda: un polarizzazione al ribasso.

 

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'