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Petrolio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 30 Novembre al 4 Dicembre 2015

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 30, 2015, 09:48 UTC

Il petrolio greggio rimbalza avanti e indietro per tutta la settimana, a prescindere dalle reali dinamiche della domanda e dell'offerta: a muovere il

Petrolio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 30 Novembre al 4 Dicembre 2015
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Il petrolio greggio rimbalza avanti e indietro per tutta la settimana, a prescindere dalle reali dinamiche della domanda e dell’offerta: a muovere il mercato sono invece il terrorismo, le tensioni geopolitiche e le dichiarazioni dell’Opec. In questo scenario i soli a vincere sono stati gli speculatori sui mercati di energia che hanno gonfiato i prezzi per vendere e poi ricomprare sui minimi, per poi vendere ancora sui massimi. Il brent chiude la settimana a 44,88 mentre il WTI si attesta 41,77, per un incremento settimanale pari a un notevole 3,42%.

Prima della chiusura dei mercati statunitensi per le festività, il Dipartimento dell’Energia USA ha pubblicato un rapporto sulle riserve di petrolio greggio commerciale che indica, nella settimana conclusasi il 20 novembre, un incremento inferiore ai precedenti: quanto basta per permettere al mercato di prendere un po’ di respiro dall’eccesso di offerta.

Le notizie secondo le quali la Russia – in seguito all’abbattimento di uno dei suoi jet al confine con la Siria – non sarebbe intenzionata a prendere iniziative militari contro la Turchia hanno contribuito a mitigare i timori di un possibile deterioramento della situazione e di eventuali interruzioni ai rifornimenti di petrolio.

Giovedì Mosca ha dichiarato che la rappresaglia si concentrerà sull’economia della Turchia, prevedendo lo stop ai progetti economici congiunti, misure restrittive sulle transazioni finanziarie e commerciali e la modifica dei dazi doganali.

L’eccesso di offerta sul mercato del petrolio sta facendo precipitare i prezzi, e nel 2016 la situazione sembra destinata a peggiorare. I prezzi hanno perso oltre il 50% rispetto ai livelli dello scorso anno, ma secondo Goldman Sachs e secondo quanto dichiarato da un esponente dell’Opec, nel 2016 il barile potrebbe sprofondare fino ai 20$.

Domenica scorsa il ministro del petrolio venezuelano Eulogio del Pino ha dichiarato che l’Opec potrebbe voler evitare una guerra dei prezzi facendo ricorso a misure volte a stabilizzare il mercato del petrolio presto. Quando gli è stato chiesto a che livelli potrebbero scendere i prezzi del petrolio nel 2016 se l’Opec non si decidesse a cambiare la propria linea politica, il ministro ha risposto “attorno ai 25$”.

Nel frattempo Michele della Vigny di Goldman Sachs ha dichiarato al programma della BBC “Today” in onda su Radio 4 che il prezzo del barile potrebbe scendere fino ai 20$, precisando che c’è solo una probabilità del 15% che ciò avvenga e “che anche nel caso ciò dovesse avvenire si tratterebbe solo di un uno shock temporaneo a cui seguirebbe di nuovo una stabilizzazione del mercato”.

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