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Petrolio, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Trader ancora alla ricerca di una zona di valore

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 23, 2018, 10:19 UTC

I mercati sono sotto pressione per le preoccupazioni riguardo a un’offerta globale emergente e per un possibile indebolimento dell'economia globale.

Petrolio, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Trader ancora alla ricerca di una zona di valore

Venerdì i future sul petrolio greggio statunitense, il West Texas Intermediate, e quelli sullo standard internazionale, il Brent, si muovono in ribasso. Il WTI è in bilico sopra il minimo di questa settimana; il Brent si muove in prossimità di un nuovo minimo settimanale. I mercati sono sotto pressione per le preoccupazioni riguardo a un’offerta globale emergente e per un possibile indebolimento dell’economia globale.

Alle ore 8:29 GMT, i future sul greggio WTI con scadenza a gennaio si attestano a $ 53,37, in calo di $ 0,48 (-0,95%), mentre i future sul greggio Brent con scadenza a gennaio si attestano a $ 61,89, in calo di $ 0,73 (-1,11%).

I trader sostengono che i prezzi stanno crollando nonostante le aspettative che l’OPEC inizierà a ridurre la produzione nel 2019 per contenere un eventuale eccesso. La pressione di vendita ha sorpreso molti trader, perché queste notizie tendono a fungere da supporto. Da una prospettiva a più lungo termine, i future del petrolio greggio Brent hanno toccato il minimo dal dicembre 2017 e il WTI si muove vicino al minimo dell’ottobre 2017.

Allo stesso tempo i prezzi sono diminuiti e la volatilità dei prezzi di Brent e WTI è aumentata. La volatilità si sta attualmente avvicinando ai livelli osservati durante la crisi del mercato 2014-2016 e, prima ancora, la crisi finanziaria del 2008-2009. C’è anche  da considerare una divergenza tra il petrolio degli Stati Uniti e il greggio internazionale. Mentre il WTI è principalmente influenzato dall’impennata delle forniture nordamericane che intasano il sistema e fanno pressione sui prezzi, il petrolio greggio Brent è principalmente influenzato dal lieve calo di offerta a causa delle esportazioni ridotte per l’impatto delle nuove sanzioni statunitensi imposte all’Iran.

Nondimeno, quest’anno l’offerta globale è aumentata a causa dell’aumento della produzione da parte di  Stati Uniti, Arabia Saudita e Russia. Questi tre paesi stanno producendo più di un terzo del consumo globale, che ora si attesta a circa 100 milioni di barili al giorno.

Previsioni

Escludendo un’interruzione a sorpresa dell’offerta, l’unico modo per fermare la scivolata dei prezzi sarà tagliare la produzione: l’OPEC e i suoi alleati, guidati dall’Arabia Saudita e dalla Russia, presumibilmente lavoreranno su questo problema. Giovedì l’Arabia Saudita ha risposto alle segnalazioni di un calo di domanda. Il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih ha detto ai giornalisti: “Non venderemo petrolio di cui i clienti non hanno bisogno”. Per quanto riguarda i tagli alla produzione, secondo la stampa, l’Arabia Saudita sta cercando di convincere l’OPEC a ridurre la fornitura di petrolio fino a 1,4 milioni di barili al giorno per prevenire un eccesso di offerta. L’OPEC discuterà la sua politica quando si riunirà il 6 dicembre a Vienna. Finché non si raggiungerà una decisione sui tagli alla produzione, i prezzi potrebbero continuare ad arretrare finché i mercati non raggiungeranno un’area di valore, che potrebbe essere tra i 55 e i 45 dollari per il greggio WTI , e fra i 50 e i 60 per il Brent.

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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