Petrolio, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Messi sotto pressione dalle notizie secondo le quali l’Arabia Saudita sarebbe pronta a coprire il gap

Lunedì a inizio giornata il petrolio greggio statunitense, il West Texas Intermediate, e lo standard internazionale, il Brent, si muovono in ribasso in risposta alle dichiarazioni ufficiali del governo Trump, nelle quali parla di possibili esenzioni rispetto alle sanzioni contro l’Iran annunciate per il 4 novembre. A pesare sui prezzi ha poi contribuito la notizia secondo la quale l’Arabia Saudita sarebbe pronta a rimpiazzare il calo di offerta iraniano.

Alle ore 5:10 GMT, i future sul greggio WTI con scadenza a novembre si attestano a $ 73,80, in calo di $ 0,54 (-0,73%), mentre i future sul greggio Brent con scadenza a dicembre si attestano a $ 83,36, in calo di $ 0,80 (-0,95%).

Per settimane il greggio è stato sostenuto e spinto in rialzo dalle sanzioni statunitensi destinate a colpire le esportazioni di petrolio greggio dell’Iran a partire dalla prima settimana di novembre, e l’amministrazione Trump si è appoggiata a governi e società globali per ridurre le esportazioni del paese asiatico a zero. Le notizie di oggi e l’andamento dei prezzi indicano che il quadro rialzista sta entrando in crisi. La prima notizia ribassista di oggi che pesa sui prezzi è quella secondo cui un funzionario del governo americano avrebbe detto venerdì che il paese potrebbe prendere in considerazione delle esenzioni per le nazioni che hanno già mostrato impegno nel ridurre le importazioni di petrolio iraniano.

Il secondo fattore potenzialmente ribassista è la voce secondo cui i sauditi sarebbero pronti a rimpiazzare un eventuale deficit dall’Iran. Stephen Innes, a capo del trading per l’Asia-Pacifico presso l’intermediario di futures Oanda, a Singapore, ha detto che ci sono anche “voci secondo le quali l’Arabia Saudita ha sostituito tutto il petrolio perduto dell’Iran”. Fra le altre notizie, il conteggio degli impianti di trivellazione petroliferi statunitensi è sceso per la terzo settimana consecutiva; i costi in aumento e colli di bottiglia nel gasdotto hanno ostacolano nuove trivellazioni da giugno. Secondo la società di servizi energetici Baker Hughes,  nella settimana conclusasi il 5 ottobre i perforatori hanno chiuso due piattaforme petrolifere, portando il conteggio a 861. Si tratta della più lunga serie di tagli settimanali dall’ottobre dell’anno scorso.

Previsioni

L’azione dei prezzi di inizio sessione indica che i long più deboli credono che le notizie di questo fine settimana siano sufficienti per ridurre le posizioni e realizzare un piccolo profitto. A causa di una festività negli Stati Uniti, è probabile che i mercati rimangano sotto pressione nel corso della sessione di oggi. Ritengo che il sentimento degli investitori, pur rimanendo rialzista, si stia spostando verso la ricerca di valore. Questo probabilmente significa che non vedremo alcun grandi acquisti questa settimana a meno che il prezzo non sia quello giusto.

 

La zona di miglior valore per il mercato del petrolio greggio WTI di novembre è $ 72,35 – $ 71,27. La prima zona di valore per il contratto future sul Brent di dicembre è $ 81,83 – $ 80,68. Poiché il trend principale è rialzista, è probabile che i compratori entrino in corrispondenza di un test di queste aree. All’inizio della settimana, a preoccupare è l’offerta. Questo è comprensibile visto il cambiamento del quadro rialzista. Tuttavia, i tori stanno anche tenendo d’occhio i potenziali vincoli di capacità di riserva e il rallentamento delle trivellazioni negli Stati Uniti. Ciò significa che qualsiasi interruzione dell’approvvigionamento può far ripartire nuovamente i prezzi così, come la forte domanda dell’Asia.