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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Altra giornata di forti oscillazioni

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jul 19, 2018, 16:15 UTC

I prezzi del petrolio oscillano fin anche di 2 dollari nella stessa giornata di contrattazioni in risposta al tentativo degli operatori di anticipare le prossime mosse di mercato

Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Altra giornata di forti oscillazioni

I prezzi del petrolio sono scivolati più in basso questo giovedì per poi recuperare dopo alcune dichiarazioni del Ministro dell’Energia Saudita sull’export di Agosto. Alle 18:00 ora italiana il WTI scambia a 68 dollari al barile dopo aver toccato un minimo in mattinata a 66,62 dollari al barile ed un massimo nel post dichiarazioni a 68,78; il benchmark londinese invece scambia ora in lieve ribasso, ma ugualmente al WTI, il Brent subisce forti scossoni.

L’Arabia Saudita non accetta il mercato attuale

L’Arabia Saudita ha respinto le asserzioni secondo cui le stime sulla domanda sarebbero “senza fondamento” ed ha affermato che “non cerca di spingere il petrolio sul mercato oltre i fabbisogni dei suoi clienti”. Come prova di questo il Regno ridurrà le esportazioni di greggio il mese prossimo (Agosto) di circa 100.000 barili al giorno, dopo che le esportazioni del mese di Luglio saranno grossomodo pari a quelle di Giugno.

Le dichiarazioni dei sauditi hanno rafforzato i prezziha dichiarato Bob Yawger, direttore dei futures presso Mizuho Securities USA Inc. a New York. “È una dichiarazione forte“.

Il petrolio è sceso dai recenti massimi in quanto la guerra commerciale USA-Cina e lo spettro delle forniture in aumento dall’Arabia Saudita, dagli Stati Uniti e dalla Libia hanno suscitato preoccupazione per il rinnovato eccesso di offerta. Al contrario, il Ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita ha previsto che ci saranno forti flessioni delle scorte a causa della forte domanda nella seconda metà di quest’anno.

Una commissione chiave dell’OPEC ha dichiarato Mercoledì che il tasso di conformità dei tagli alla produzione è stato del 121% a Giugno. L’Arabia Saudita, il leader di fatto del gruppo, nonché il più grande produttore, ha detto che la produzione di questo mese sarà leggermente superiore rispetto al mese di Giugno

 

Liberare il petrolio di riserva potrebbe essere un grave errore

Rilasciare il petrolio greggio dalla riserva strategica di petrolio (SPR) degli Stati Uniti in risposta a un aumento dei prezzi conseguente alla reimposizione delle sanzioni sull’Iran sarebbe un errore ed, alla fine dei conti risulterebbe controproducente.

L’SPR ha una quantità sufficiente di greggio per compensare qualsiasi perdita di esportazioni dall’Iran per molti mesi, specialmente se le emissioni di stock sono combinate con una maggiore produzione di petrolio dall’Arabia Saudita e da altri membri dell’OPEC.

Gli statuti che regolano il funzionamento dell’SPR concedono al presidente degli Stati Uniti ampia discrezionalità per ordinare un prelievo, e qualsiasi ordine è improbabile che venga limitato dal Congresso o dai tribunali.

Ma l’SPR è stato istituito per far fronte a interruzioni a breve termine delle forniture di greggio e non è adatto alla gestione di cambiamenti a lungo termine nella situazione dell’offerta.

In particolare, se lo scopo è quello di alleviare la pressione al rialzo sui prezzi, attenuerebbe il segnale necessario per aiutare il mercato ad adattarsi alle sanzioni.

Se il rilascio della SPR riuscisse a contenere i prezzi, scoraggerebbe l’aumento della produzione necessaria per sostituire i barili iraniani persi, consentendo nel contempo una rapida crescita dei consumi senza controllo.

Distribuire l’SPR per gestire una perdita di forniture petrolifere iraniane alla fine si rivelerebbe controproducente ed esaurirebbe la riserva se perseguita per un periodo di tempo qualsiasi. Come un sistema di gestione delle scorte, che può compensare anche i cambiamenti a breve termine della domanda e dell’offerta, ma non quelli duraturi, l’SPR viene utilizzato al meglio per far fronte a interruzioni dell’approvvigionamento a breve termine, non a cambiamenti a lungo termine.

@JohnKemp

Previsioni

Gli orsi del greggio sembrano voler vendere i massimi e per questa ragione le oscillazioni sullo strumento energetico sono molto forti e tali da non dare un quadro definitivo sulla direzione del trend.

Una pausa del trend rialzista con un momento laterale potrebbe essere quel che ci vuole per far riprendere fiato ai tori, purché il greggio non scenda al di sotto dei livelli chiave; in questo ultimo caso il trend potrebbe definitivamente cambiare da rialzista a ribassista. Di fatto i fondamentali in queste ultime settimane sono drasticamente cambiati e nuovi shock ai livelli dell’export non seguiti da un aumento della domanda potrebbero far piombare di nuovo nel baratro il petrolio.

Dopo le dichiarazioni saudite assisteremo ad un altro tweet del Tycoon?

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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