Petrolio Analisi fondamentale del 17 marzo, Previsioni

Nelle prime ore della sessione di venerdì, il Wti e il Brent si muovono in ribasso all’interno di una gamma di oscillazione estremamente ristretta. L’azione del prezzo suggerisce perdurante volatilità e indecisione degli investitori. Nonostante il netto ribasso della scorsa settimana, la risposta fornita dagli investitori negli ultimi sette giorni indica che il mercato petrolifero potrebbe attraversare una fase di transizione in cui quanti puntano sul ribasso si scontrano con quanti speculano sul rialzo.

Da una parte, i rialzisti sperano fortemente in un deprezzamento del dollaro e nella capacità dell’accordo dell’Opec di fare aumentare i prezzi. Dall’altra, i ribassisti sostengono che i rialzi continueranno a essere limitati fin quando le scorte di greggio degli Stati Uniti saranno intorno ai massimi storici.

Nel corso di questa settimana, i prezzi sono sostenuti dal rapporto settimanale dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia), secondo cui, per la prima volta in nove settimane, le scorte sono diminuite dai massimi storici, segnando un calo di 237000 barili.

Dalla giornata di mercoledì, i toni meno da falco di quanto auspicato utilizzati dalla Fed nella propria dichiarazione sulla politica monetaria premono sul dollaro. Il deprezzamento della valuta statunitense pare influire positivamente sul mercato petrolifero. Il greggio è, infatti, denominato in dollari: di conseguenza, un ribasso provoca un incremento della domanda estera.

All’inizio della settimana, i prezzi sono aumentati grazi alle dichiarazioni rese dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), secondo cui, nonostante l’incremento delle scorte registrato a gennaio, nella prima metà del 2017, l’offerta sul mercato petrolifero potrebbe ridursi di 500000 barili al giorno.

Le dichiarazioni dell’Aie sono di particolare interesse perché suggeriscono fortemente che l’Opec, qualora dicesse di prorogare l’accordo di Vienna ben oltre l’originario termine di giugno, potrebbe iniziare a ridurre l’eccesso di offerta.

Nella giornata di giovedì, il Kuwait, uno dei membri dell’Opec, ha annunciato la propria disponibilità a estendere la durata dell’intesa sulla riduzione della produzione. Tuttavia, l’Arabia Saudita, il principale membro dell’Opec e il primo esportatore mondiale di petrolio, ha dichiarato che è troppo presto per valutare una proroga dell’accordo di Vienna.

Nella giornata di venerdì. l’azione del prezzo potrebbe essere influenzata dall’andamento del dollaro, dai dati di Baker Hughes sul numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti e dagli sviluppi concernenti la possibile estensione dell’accordo dell’Opec sui tagli alla produzione, la riduzione dell’offerta e la stabilizzazione dei prezzi.