Petrolio Analisi fondamentale del 17 gennaio, Previsioni

Durante la sessione di lunedì, caratterizzata da scarsi volume e volatilità e da una giornata festiva negli Stati Uniti, il greggio si è mosso in rialzo. I grafici indicano che il mercato petrolifero si muove essenzialmente all’interno della gamma di oscillazione ed è sostenuto dall’ottimismo per la conformità dei membri dell’Opec e dei paesi produttori che non fanno parte del cartello al programma di riduzione della produzione. La resistenza origina, invece, dalla preoccupazione per l’incremento della produzione negli Stati Uniti.

Il Wti con scadenza a marzo ha chiuso a 53,43$, in rialzo di 0,28$ ossia dello 0,53%. Il Brent con scadenza a marzo ha terminato la sessione a 55,88$, in rialzo di 0,43$ ossia dello 0,78%.

Previsioni

Per questa settimana, a causa del vertice dell’Opec con i paesi produttori che non fanno parte del cartello, che si svolgerà a Vienna dal 21 al 22 gennaio, non mi aspetto grandi mosse in nessuna delle direzioni. Durante l’incontro si discuterà della conformità all’accordo sulla riduzione dell’offerta e la stabilizzazione dei prezzi. Il vertice potrebbe produrre dati importanti, che potrebbero fornire qualche indicazione sull’effettivo funzionamento dell’accordo. Tuttavia, è probabile che non si sappia nulla di certo prima della fine della settimana.

Nel corso della settimana, credo che continueranno a giungere notizie positive dall’Opec, che dovrebbero fare aumentare il prezzo. Per esempio, nella giornata di lunedì, l’Arabia Saudita ha annunciato che rispetterà scrupolosamente il suo impegno a tagliare la produzione in applicazione dell’intesa di Vienna.

Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid al-Falih, ha dichiarato: “Molti paesi stanno veramente facendo anche di più, riducendo la produzione più di quanto previsto… Sono sicuro degli effetti… E guardo a queste due settimane con grande ottimismo.”

Mentre i membri dell’Opec si dichiarano ottimisti circa l’accordo, altri soggetti del mercato ritengono che l’intesa sia destinata al fallimento. Per alcuni, i tagli alla produzione e il conseguente aumento del prezzo provocheranno una riduzione della domanda di petrolio.

Per alcuni, l’impatto dell’incremento dei prezzi è già evidente in Cina e in India, dove la domanda inizia a rallentare.

Il quadro è chiaro: l’Opec è ottimista, gli analisti degli Stati Uniti sono pessimisti. Tuttavia, non mi aspetto mosse notevoli prima della diffusione dei dati in occasione del vertice che si terrà a Vienna nel fine settimana.