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Petrolio Analisi fondamentale del 16 gennaio, Previsioni

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Jan 16, 2017, 08:55 UTC

Nella giornata di venerdì, il greggio ha chiuso in ribasso, segnando il primo declino in cinque settimane. Alla riduzione del prezzo hanno contribuito i

Petrolio Analisi fondamentale del 16 gennaio, Previsioni

Nella giornata di venerdì, il greggio ha chiuso in ribasso, segnando il primo declino in cinque settimane. Alla riduzione del prezzo hanno contribuito i dubbi sull’attuazione dell’accordo dell’Opec per la riduzione della produzione e la preoccupazione per la domanda.

Il Wti con scadenza a marzo ha chiuso a 53,15$, in ribasso di 0,69$ ossia dell’1,28%. Il Brent con scadenza a marzo ha terminato la sessione a 55,45$, in ribasso di 0,56% ossia dell’1,00%.

Daily WTI Crude Oil
Grafico giornaliero del Wti con scadenza a marzo March 

Secondo i trader che puntano al ribasso, uno dei fattori che ha provocato il calo del prezzo del greggio è rappresentato dall’impossibilità di raggiungere la piena conformità all’accordo dell’Opec sui tagli alla produzione, la riduzione dell’eccesso di offerta e la stabilizzazione del prezzo. In base agli ultimi dati, si registra un rispetto dell’intesa pari al 73%.

Inoltre, le misure di riduzione che sono state rese pubbliche paiono concentrarsi nella regione del Golfo Persico. Personalmente, non dispongo di dati secondo cui i paesi produttori che non fanno parte dell’Opec avrebbero informato i loro clienti della loro intenzione di tagliare la produzione. Inoltre, i trader sono preoccupati per l’effettiva partecipazione dell’Iraq al programma di riduzione della produzione.

Vi è poi da considerare che, sebbene a dicembre la Cina abbia registrato un aumento delle importazioni di greggio pari a 8,6 milioni di barili al giorno, i trader temono che, in futuro, dato il generale declino della seconda potenza economica mondiali, le importazioni possano diminuire.

Per quanto concerne i fattori di rialzo, il prezzo è stato in certa misura sostenuto dall’Arabia Saudita. Riyad ha, infatti, annunciato che la propria produzione è scesa al di sotto dei 10 milioni di barili al giorno, un livello non registrato dal febbraio del 2015. L’Arabia Saudita ha, inoltre, affermato che, per febbraio, la riduzione della produzione sarà ancora maggiore.

Nella giornata di venerdì, Baker Hughes ha pubblicato il proprio rapporto settimanale sul numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti. Il documento registra il primo calo, pari a sette impianti, in undici settimane.

Daily Brent Crude
Grafico giornaliero del Brent con scadenza a marzo

Previsioni

Oggi è un giorno festivo negli Stati Uniti e ciò potrebbe avere conseguenza sul volume di trading.

Al momento, le notizie sulla chiusura di sette pozzi petroliferi negli Stati Uniti non dovrebbero destare preoccupazione. Tuttavia, i trader presteranno attenzione, per capire se tale dato sia l’avvio di una tendenza. Se il numero di impianti attivi negli Stati Uniti dovesse continuare a diminuire, ciò potrebbe rappresentare un primo indizio del fatto che i produttori negli Stati Uniti si aspettano una riduzione del prezzo nel breve periodo.

Il grafico potrebbe indicare che il trading rimarrà nella gamma di oscillazione, ma è impossibile negare la polarizzazione al ribasso attualmente in corso. I grafici indicano, inoltre, che gli investitori stanno vendono i rialzi. Parte di queste vendite potrebbe essere collegata al notevole numero di posizioni long aperte. Un rialzo potrebbe non verificarsi prima che alcune delle posizioni long più deboli non vengano chiuse.

Inoltre, l’azione del prezzo suggerisce che gli investitori attendono una chiara prova della conformità all’accordo dell’Opec sulla riduzione della produzione. Probabilmente, non se ne saprà nulla prima che, nel corso di questa settimana, l’Opec e i paesi produttori che non fanno parte del cartello si riuniscano a Vienna per discutere delle questioni fondamentali legate all’accordo.

Probabilmente, i prezzi rimarranno sotto pressione finché i trader non otterranno un po’ di chiarezza su quali parti stiano effettivamente tagliando la produzione e quali non abbiano, invece, ancora adottato misure di riduzione dell’attività produttiva.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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