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Petrolio, Analisi del COT Report – I fondi restano rialzisti sul Bentre, ma tagliano sul WTI

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Sep 17, 2018, 12:48 UTC

Cambia la disposizione nei piazzamenti sui due benchmark ma il risultato è lo stesso: il petrolio è in laterale con ampio trading range

Petrolio, Analisi del COT Report – I fondi restano rialzisti sul Bentre, ma tagliano sul WTI

I gestori di hedge fund sono rimasti fiduciosi nei confronti del Brent, mentre l’approccio all’uragano Florence li ha scagliati contro il WTI ed i raffinati che sono stati colpiti dalle liquidazioni. Gli hedge fund e altri money manager, infatti, hanno tagliato la loro posizione lunga netta combinata nei sei più importanti contratti future su petrolio e opzioni di 29 milioni di barili nella settimana fino al 11 settembre.

La riduzione delle posizioni speculative long è stata un’inversione notevole dopo che i gestori di portafoglio hanno aumentato la loro posizione rialzista di un totale di 172 milioni di barili nelle due settimane precedenti. Per la terza settimana consecutiva, i gestori di fondi hanno aggiunto posizioni al loro piazzamento netto long sul Brent, aumentandola di altri 23 milioni di barili la scorsa settimana e di un totale di 116 milioni dal 21 agosto.

Ma questo è stato più che compensato dalle riduzioni di NYMEX e ICE WTI (-28 milioni di barili), della benzina USA (-8 milioni), del petrolio per riscaldamento degli Stati Uniti (-6 milioni) e del gasolio europeo (-11 milioni).

È probabile che la liquidazione delle posizioni WTI sia stata incoraggiata dall’approccio Hurricane Firenze e più in generale dal picco della stagione dei cicloni tropicali nel Nord Atlantico e nel Golfo del Messico. L’uragano Florence stava già seguendo chiaramente la rotta verso la costa atlantica, una zona di consumo netto di petrolio, dove poi ha effettivamente colpito, piuttosto che nei centri di produzione e raffinazione della costa del Golfo.

Tuttavia, le preoccupazioni sul rischio di altre tempeste, associate ai ricordi dell’uragano Harvey dello scorso anno, che ha messo fuori uso diverse raffinerie per diverse settimane nel 2017, sembrano aver incoraggiato la prudenza.

Gli inventari in aumento sia della benzina che dei distillati medi, dopo una stagione di raffinazione estiva insolitamente lunga e pesante, hanno ispirato una riduzione delle posizioni simile a quella avvenuta sui carburanti.

Al contrario, il sentimento nei confronti del Brent è rimasto positivo, poiché gli operatori si sono concentrati sulla perdita di esportazioni dall’Iran a seguito delle sanzioni statunitensi e sul livellamento della produzione di scisti statunitensi e di una forte crescita dei consumi.

I gestori di fondi sono diventati più prudenti nei confronti dell’intero complesso petrolifero dal primo trimestre, riducendo le posizioni lunghe lorde tra i sei contratti a soli 1,195 miliardi di barili, da un picco di 1,625 miliardi a gennaio.

Tuttavia, le posizioni corte degli hedge fund restano vicine ai minimi pluriennali, a soli 113 milioni di barili, suggerendo che pochi gestori sono disposti a scommettere sulla possibilità di una significativa riduzione dei prezzi del greggio o del carburante.

Il posizionamento è ancora sbilanciato, con i gestori del fondo che detengono 10 posizioni lunghe rialziste per ogni posizione corta ribassista, in calo da un rapporto di quasi 14: 1 ad aprile, ma in netta crescita rispetto a solo 4: 1 un anno fa.Nel complesso, la comunità di hedge fund sta ancora anticipando un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio, anche se toccano il livello più alto da quasi quattro anni.

Previsioni

A pochi minuti dall’apertura di Wall Street sia il Brent che il WTI scambiano in positivo, guadagnando entrambi all’incirca lo 0,7%. Per il Brent siamo ben lontani dagli 80 dollari al barile toccati la settimana scorsa; per entrambi i benchmark resta la view laterale nel breve, con molti operatori convinti che i prezzi rispecchino le volontà dei Sauditi di mantenere il petrolio in questo trading range.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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