Oro Analisi Fondamentale per il 16 Marzo 2017 Previsioni

Su Comex i future sull’oro con scadenza ad aprile si muovono in rialzo dopo le forti oscillazioni di mercoledì in reazione alla decisione sui tassi di interesse, alla dichiarazione di politica monetaria e alle proiezioni future da parte del FOMC.

La Fed ha provocato una reazione volatile in diversi mercati finanziari a causa di un orientamento meno ottimistico del previsto rispetto a futuri incrementi dei tassi di interesse nel corso del 2017. Alla notizia i tassi di interesse Usa e il dollaro USA hanno perso terreno, aumentando l’interesse nei confronti dell’oro, denominato in dollari.

Mercoledì la banca centrale ha innalzato il tasso di interesse di riferimento per la seconda volta gli ultimi tre mesi, una decisione ampiamente prevista in virtù della crescita economica costante, dei miglioramenti nel mercato del lavoro e del progressivo avvicinamento del tasso di inflazione all’obiettivo della Fed, fissato al 2,0%.

In ogni caso, nella sua dichiarazione ufficiale la Fed ha dichiarato che il percorso di incremento dei tassi sarà solamente “graduale”, con variazioni minime rispetto alle previsioni fatte nel dicembre 2016, nel quale si parlava di due incrementi dei tassi nel corso del 2017 e di tre incrementi nel corso del 2018.
Dopo la pubblicazione della dichiarazione ufficiale della Fed, gli investitori si sono riversati in massa sul mercato fisico. Le partecipazioni presso la SPDR Gold Trust, il fondo ETF indicizzato sull’oro più grande del mondo, hanno guadagnato mercoledì lo 0,53% salendo a 839,43 t dalle 834,99 t di martedì.

Giovedì, a inizio giornata, le azioni di copertura short e gli acquisti aggressivi in controtendenza sembrano spingere il mercato in rialzo. Se il momentum rialzista dovesse continuare, gli investitori potrebbero portare il mercato dell’oro quantomeno fino a $ 1229,70-$ 1238,00 nel breve termine.

Sul fronte dei dati economici, l’indice dei prezzi al consumo negli USA nel mese di febbraio è salito dello 0,1% per un incremento del 2,7% negli ultimi 12 mesi, il più forte rialzo anno su anno dal marzo 2012. Se escludiamo invece il prezzo dei beni alimentari ed energia – il cosiddetto indice IPC core – abbiamo un rialzo del 2,2% nei 12 mesi che precedono febbraio.

Le vendite al dettaglio del mese scorso salgono dello 0,1%, la peggior performance dall’agosto 2016. Le vendite al dettaglio core salgono invece dello 0,1% dopo un balzo di rivisto allo 0,8% nel mese di gennaio.

Entrambi i rapporti sono sostanzialmente in linea con le aspettative degli analisti.

L’indice Empire State del settore manifatturiero per il mese di marzo scende a 16,4, mentre secondo i dati della Fed di New York l’indice dei nuovi ordini sale di otto punti a 21,3, ai massimi dal 2009. Inoltre, nel mese di marzo il sentimento economico delle imprese edili ha toccato quota 71, ai massimi degli ultimi 12 anni, e le giacenze di magazzino nel mese di gennaio sono salite dello 0,3%.

Giovedì gli investitori avranno l’opportunità di reagire agli ultimi dati sui permessi di edificazione, all’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, all’avvio di nuove case e ai dati JOLTS sull’apertura di nuove posizioni lavorative. Secondo le previsioni di rapporto settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione segnalerà 245.000 unità, leggermente sopra rispetto alla lettura della scorsa settimana pari a 243.000 unità.