Oro Analisi Fondamentale per il 14 Febbraio 2017 Previsioni

Lunedì i future sull’oro hanno chiuso in ribasso, sotto il peso di un dollaro USA forte e delle borse in rialzo. Nonostante la pressione di vendita, il mercato ha continuato a trarre beneficio dal clima di incertezza politica ed economica.

Su Comex, i future sull’oro con scadenza ad aprile hanno chiuso a 1225,80 $, in ribasso di 10,10 $ (-0,82%).

Lunedì il dollaro è stato favorito dall’aumento del tasso di rendimento dei titoli del Tesoro USA; gli investitori hanno continuato a puntare sul piano di riforme fiscali di Trump e sulla sua capacità di favorire la crescita economica e l’aumento dei profitti societari. L’apprezzamento del dollaro ha inoltre inciso negativamente sull’interesse nei confronti dell’oro come bene di investimento.

Gli investitori, per di più, hanno comprato titoli azionari rinunciando ai fondi sull’oro, in cui avevano precedentemente sistemato i propri capitali a copertura del rischio di un’eventuale ondata di vendite sui mercati azionari.

Per finire, secondo la commissione U.S. Commodity Futures Trading Commission, nella settimana conclusasi il 7 febbraio gli speculatori hanno aumentato le puntate rialziste sull’oro ai massimi degli ultimi due mesi.

Previsioni

Nonostante un’ondata di vendite durata tre giorni, il trend principale è ancora rialzista. L’azione di prezzo è sostanzialmente dovuta alle quadrature di posizioni in risposta al rally dei mercati azionari e agli interessi in aumento sui titoli del Tesoro. Se la pressione di vendita continuerà a farsi sentire, probabilmente assisteremo a un test della zona di tracciamento principale a 1214,60 $-1207,10 $.

A sostenere il mercato dell’oro a poi contribuito il clima di incertezza politica in Europa. L’oro continua ad attirare i compratori a causa dei timori legati alle elezioni in Olanda di fine marzo e in Francia di aprile. Gli investitori vanno alla ricerca di investimenti più sicuri, fra i quali l’oro, perché prevedono una reazione simile al risultato a sorpresa della Brexit o alla inaspettata vittoria di Trump.

Martedì gli investitori avranno l’opportunità di reagire agli ultimi dati sui prezzi alla produzione negli USA, previsti al +0,3%. L’evento più importante, comunque, rimane la testimonianza di due giorni di fronte al Congresso da parte del presidente della Fed Janet Yellen.

I trader sperano infatti che la Yellen possa offrire delle indicazioni sui tempi del prossimo incremento dei tassi da parte della Fed, previsto nel mese di marzo con una probabilità del 22%, in aumento dal 9% del 6 febbraio.

Per la Yellen sarà la prima apparizione di fronte a un Congresso in mano ai repubblicani. Le verranno rivolte domande riguardi i cambiamenti nella normativa bancaria, le proposte di udienza delle decisioni politiche della Federal Reserve e le proposte di riforma e di stimolo fiscale di Trump.

Se le parole della Yellen suoneranno sembrano favorevoli a una stretta monetaria e gli investitori penseranno che presagiscano un aumento di tassi nel mese di marzo, allora i rendimenti dei titoli Tesoro USA potrebbero salire trascinando con sé il dollaro USA e premendo sul prezzo dell’oro. Nel complesso, data la natura delle domande rivolte alle Yellen, mi aspetto oscillazioni su ambo i versanti a meno che la Yellen non esprima valutazioni sui tempi del prossimo aumento di tassi con chiarezza e convinzione. Probabilmente riconoscerà come essenziale l’appuntamento del mese di marzo, ma difficilmente dirà qualcosa di sostanziale riguardo i tempi del prossimo innalzamento dei tassi.