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Metalli preziosi, analisi fondamentale giornaliera – Attesa per le decisioni della Federal Reserve

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jun 13, 2018, 08:39 UTC

Alle 20:00 (ora italiana) la decisione sul tasso di interesse, mentre mezz'ora più tardi ci sarà la consueta conferenza stampa.

FED

Un rialzo dei tassi già scontato, dopo il quale non bisogna aspettarsi un sell-off” questo quanto stanno diffondendo quest’oggi i principali analisti ed esperti del settore. Questo mese la FED alzerà ulteriormente i tassi di interesse portandoli dal 1,75% al 2%; ciò porterebbe al livello più alto da Settembre del 2008.

Ma il rialzo dei tassi sta assumendo un importanza secondaria, almeno stando a quello che ci si aspetta che la Fed possa comunicare ai mercati. Questo infatti è un incontro trimestrale, e come ogni trimestre c’è anche un aggiornamento del riepilogo delle proiezioni economiche del FOMC. È qui che il Comitato presenta le sue previsioni sulla crescita del PIL, la disoccupazione, l’inflazione e il tasso sui fed funds per i prossimi due anni e oltre.

Data la forza dei recenti dati macro-economici rilasciati negli Stati Uniti, in particolare degli ultimi PMI manifatturieri e non manifatturieri, sembra improbabile che la Fed presenterà una visione negativa dell’economia statunitense. Ma bisognerà fare molta attenzione a non apparire agli occhi degli investitori troppo “falchi” oppure questi inizieranno a preoccuparsi che la politica monetaria della banca centrale diventi troppo restrittiva.

Il FOMC potrebbe dire che la parte riguardante la politica occupazionale del doppio mandato della Fed è stata soddisfatta, con il tasso di disoccupazione a un minimo di 18 anni e pari al 3,8%. Tuttavia, in ambito occupazionale ci sono dei problemi in quanto la crescita dei salari non è riuscita a riprendersi nonostante un mercato del lavoro ristretto. È probabile che la Fed solleverà dei “question time” su tale tematica.

Per quanto riguarda l’inflazione invece bisogna analizzare attentamente tutti i dati a disposizione, poiché gli indicatori sono contrastanti. Il Core PCE (la misura di inflazione preferita dalla Fed) è pari a + 1,8% su base annua, appena al di sotto dell’obiettivo del 2%. Ma ieri l’IPC principale è arrivato al 2,8%, il livello più alto in oltre sei anni mentre la lettura ‘Core’ (che esclude elementi volatili come cibo ed energia) è salita al 2,2%. Ora la FED ha lasciato intendere che è pronta a vedere l’inflazione oltrepassare il suo obiettivo del 2% e tenerla oltre quel target. Ma i mercati potrebbero essere spaventati se il FOMC vedrà l’inflazione accelerare così tanto.

Se il FOMC migliorerà le sue prospettive economiche generali, potremmo assistere a un altro cambiamento al rialzo nel “dot plot” delle aspettative dei singoli membri per i futuri rialzi dei tassi.

Alcuni analisti stanno ipotizzando che la Fed possa calmare i timori di una politica monetaria più restrittiva, indicando che è pronta a ridurre il suo bilancio da 4,5 trilioni di dollari a 3,5 trilioni di dollari, piuttosto che a 2,5 trilioni di dollari previsti precedentemente. Dall’ottobre dello scorso anno la Fed ha ridotto di $ 102 miliardi i titoli del debito del Tesoro e dei mutui ipotecari. Questo è stato sufficiente a sollevare preoccupazioni su una carenza globale di dollari lungo la linea che è uno dei motivi del recente tuffo nel debito dei mercati emergenti.

Previsioni

Gli operatori di mercati si aspettano una elevata volatilità durante la conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell sul Dollar Index, sull’oro, sull’argento ed in generale sui metalli preziosi che spesso risentono delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Personalmente non escluderei del tutto un sell-off dopo la comunicazione del tasso d’interesse, comunque dato al 90% di probabilità di aumento. Nel mentre durante la sessione europea l’oro e l’argento hanno assunto una posizione di attesa e cautela, scambiando poco sotto la chiusura di ieri.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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