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Il Rame Non Riesce A Fermare Il Suo Declino

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 29, 2015, 18:06 UTC

Il mercato aurifero continua a restituire lentamente i guadagni poiché sempre più persone ritengono che la Federal Reserve innalzerà i tassi di interesse

Il Rame Non Riesce A Fermare Il Suo Declino

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Il Rame Non Riesce A Fermare Il Suo Declino
Il mercato aurifero continua a restituire lentamente i guadagni poiché sempre più persone ritengono che la Federal Reserve innalzerà i tassi di interesse entro la fine di quest’anno. Venerdì, James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, ha incrementato le aspettative di un innalzamento dei tassi di interesse quando ha dichiarato di essere intenzionato ad “andare avanti”.  I suoi commenti hanno alimentato le aspettative di assistere ad un innalzamento prima del 2016.

Giovedì, Janet Yellen, presidente della Fed, ha dichiarato di aspettarsi un innalzamento dei tassi di interesse entro la fine dell’anno sulla scia dei recenti numeri economici.

Venerdì il dipartimento del commercio ha dichiarato che nel mese di aprile-maggio  l’economia statunitense ha registrato una crescita del 3,9% contro il 3,7% precedentemente stimato. Il guadagno é stato dettato da un incremento degli investimenti e dei consumi.

Lunedì il mercato aurifero si muove in ribasso perdendo 11$ ed é scambiato a 1132,00$ poiché i trader anno approfittato del rally della scorsa settimana per avviare una presa di beneficio. Martedì, il metallo giallo rimane invariato nella sessione asiatica. l’argento perde 551 punti raggiungendo i 14,56$ mentre il platino posta un calo di 30$ per attestarsi su quota 922,50$. Lunedì il mercato aurifero si muove in ribasso per la seconda sessione consecutiva poiché il dollaro statunitense si attesta in prossimità dei massimi delle ultimi cinque settimana in attesa del rilascio del rapporto sul mercato del lavoro previsto per questa settimana. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come tale rapporto possa amplificare le scommesse di un possibile innalzamento dei tassi di interesse Fed. Il platino perde quasi il 3% postando nuovamente i minimi degli ultimi sei anni e messo e ampliando le sue perdite nelle prime ore di martedì. Anche il palladio posta un calo del 3% per attestarsi su quota 665,30$. Ricordiamo come la scorsa settimana, il metallo abbia postato il più grande calo settimanale da luglio sulla scia dei timori che vedono lo scandalo delle emissioni Volkswagen intaccare la domanda del diesel.

William Dudley, presidente della Federal Reserve Bank di New York ritiene che i funzionari della Fed saranno in grado di apportare un innalzamento dei tassi di interesse prima della chiusura del 2015.

“Mi aspetto che la Federal Reserve innalzerà i tassi d’interesse entro la fine dell’anno, pertanto, tale decisione potrebbe essere presa ad ogni riunione. Tuttavia, la Fed sarà guidata dalle performance economiche, influenzate indubbiamente dalle condizioni finanziarie e dagli eventi esterni”. Queste le dichiarazioni di Dudley.

Le dichiarazioni di Dudley sono state rilasciate durante l’intervista al Wall Street Journal di New York. Si tratta dei primi commenti pubblici da quando la Fed si é riunita poco più di una settimana fa in un incontro che ha visto le banche centrali mantenere i tassi di interesse in prossimità dello zero sulla scia dei preoccupanti numeri economici mostrati dagli altri paesi e dell’instabilità dei mercati, fattori che potrebbero influenzare la ripresa economica degli Stati Uniti.

Come l’onorevole Dudley, la maggior parte dei funzionari della Fed continuano a credere che l’istituto di credito innalzerà i tassi di interesse entro la fine dell’anno. Il dollaro americano si muove in rialzo ed é scambiato a 96.67$ tuttavia perde qualche punto dopo il calo mostrato dalle vendite della abitazioni.

La forza del dollaro statunitense continua a gravare sui mercati delle materie prime e in particolar modo sul mercato dei metalli preziosi. il rame perde 40 punti postando i minimi degli ultimi due giorni a 2,24$. Il prezzo del metallo industriale si é mosso in ribasso per tutta la settimana registrando una perdita del 5% sulla scia dei dati rilasciati lunedì dall’International Copper Study Group, dati che hanno mostrato come nel primo semestre la domanda cinese abbia riportato un calo dell’1%. Il rame raffinato perde il 10%. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come la Cina consumi circa il 45% della fornitura mondiale di metallo rosso. Numerosi investitori ritengono che il rallentamento della ripresa economica cinese sferrerò un duro colpo dopo anni di crescita a due cifre, innescando così un eccesso della produzione e una lenta costruzione. Il mese scorso i profitti delle principali aziende industriali cinesi hanno registrato il più forte calo degli ultimi 4 anni, scenario che mostra l’ultimo segno della debolezza della seconda economia mondiale. I numeri arrivano dopo una serie di dati negativi che hanno mostrato un rallentamento della crescita economica della Cina, influenzando così i mercati di tutto il mondo.

 

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