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I trader del Forex vanno in cerca di valute rifugiou

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 11, 2015, 19:08 UTC

Dopo il deprezzamento di questa settimana, il dollaro si è mosso in rialzo per venire negoziato al di sopra di quota 98. Nel corso della settimana,

I trader del Forex vanno in cerca di valute rifugiou

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Dopo il deprezzamento di questa settimana, il dollaro si è mosso in rialzo per venire negoziato al di sopra di quota 98. Nel corso della settimana, il dollaro può aver sofferto gravi perdite sull’euro, ma la divergenza apparentemente inevitabile tra le politiche monetarie della Fed e della Bce dovrebbe continuare a sostenere il dollaro nel lungo periodo. Si prevede ampiamente che, nella prossima settimana, la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse per la prima volta in quasi un decennio.

L’euro era pronto a chiudere la settimana in rialzo dello 0,5%, dopo l’apprezzamento causato dalle misure di stimolo molto più modeste del previsto adottate dalla Bce nella settimana scorsa settimana, che hanno deluso quanti puntavano sul rialzo della moneta unica europea. Nel corso di questa settimana, le dichiarazioni di alcuni membri della Bce, secondo cui altre misure di stimolo non sono necessarie, hanno contribuito a spingere l’euro ulteriormente in rialzo. La moneta unica europea ha aperto la mattinata di venerdì a quota 1,0931, dopo essere stata negoziata ben al di sotto di quota 1,10.

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Durante la sessione asiatica, non sono stati pubblicati né dati né notizie, lasciando i trader a riflettere sull’imminente decisione della Federal Reserve. il dollaro ha guadagnato lo 0,4%, raggiungendo i 122,06 yen e distanziandosi sempre più dal minimo mensile di quota 121,075, toccato agli inizi della settimana. Il dollaro era ancora sul sentiero di una perdita settimanale dell’1,% contro lo yen. Nel corso della settimana, la divisa nipponica, considerata una valuta rifugio, ha attratto le offerte degli investitori, la cui propensione al rischio è stata limitata dal crollo delle materie prime. In questa settimana, lo yen ha guadagnato lo 0,9% sul dollaro, registrando il rialzo maggiore dal 4 settembre. Nelle ultime due settimane, l’euro si è apprezzato di più del 3%, segnando il risultato migliore dal mese di agosto.

L’indice del dollaro si è mosso in rialzo a seguito del crollo delle materie prime e in vista della riunione della Federal Reserve della prossima settimana. Gli investitori prevedono, infatti, che, in tale occasione, la banca centrale degli Stati Uniti deciderà di aumentare i tassi di interesse. Nella giornata di venerdì, il dollaro si è mosso in rialzo su tutte le controparti delle economie sviluppate. Tale apprezzamento si manifesta un giorno dopo i primi guadagni conseguiti dalla valuta statunitense sull’euro e sullo yen dopo tre sessioni di perdite. La valuta nipponica ha subito il ribasso maggiore, che segue al migliore risultato settimanale degli ultimi tre mesi, dovuto al rialzo dei titoli giapponesi dopo tre giorni di ribasso. L’indice del dollaro ha guadagnato 16 punti, venendo negoziato a quota 98,08.

A causa del più grave crollo del minerale di ferro dal 2008, l’Aussie ha esteso il suo più forte ribasso dell’ultimo mese. Il greggio degli Stati Uniti è sceso al di sotto dei 37$ al barile a seguito delle dichiarazioni dell’Opec, secondo cui, in più di tre anni, la produzione è aumentata al massimo. L’Aussie viene negoziato a quota 0,7248 dopo il rialzo di giovedì, dovuto ai dati sull’occupazione, risultati superiori alle aspettative, e alla riduzione dell’occupazione.

L’unico dato pubblicato nella mattinata di oggi è stato l’indice dei direttori degli acquisti delle imprese della Nuova Zelanda. Il risultato è stato migliore di quello del mese scorso, così contribuendo a limitare il deprezzamento del kiwi contro un dollaro statunitense in rialzo. Le perdite sono state di appena 14 punti, con il dollaro neozelandese che ha toccato quota 0,6744.

La turbolenza sul mercato petrolifero e il crollo dei prezzi di titoli hanno innescato vendite del dollaro conto lo yen, mosse da avversione al rischio. Il calendario economico non prevedeva eventi di particolare importanza, prima della riunione della Federal Reserve della prossima settimana.

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