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Goldman & ANZ Negative Nei Confronti Dei Prezzi Del Greggio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 22, 2015, 17:44 UTC

Questa mattina il greggio WTI perde 60 centesimi ed é scambiato a 46,36$. Il Brent posta un calo di 10 centesimi raggiungendo i48,44$. Lo spread tra i due

Goldman & ANZ Negative Nei Confronti Dei Prezzi Del Greggio
Goldman & ANZ Negative Nei Confronti Dei Prezzi Del Greggio
Goldman & ANZ Negative Nei Confronti Dei Prezzi Del Greggio

Questa mattina il greggio WTI perde 60 centesimi ed é scambiato a 46,36$. Il Brent posta un calo di 10 centesimi raggiungendo i48,44$. Lo spread tra i due combustibili si attesta su quota 2,00$ segnalando uno squilibrio di mercato. Il ribasso dei prezzi ha preso piede dopo il rally riportato dal greggio statunitense che lunedì ha registrato un rincaro di oltre il 4% sulla scia di un calo delle scorte e di una riduzione dell’attività di perforazione che implica una minore produzione futura.

Sempre lunedì, un sondaggio Reuter ha previsto un calo di 2,1 milioni di barili delle scorte di greggio per la scorsa settimana. I trader hanno anche rivisto i contratti del greggio WTi in scadenza questo mese, importante punto di riferimento degli Stati Uniti. I contratti future sul greggio CLV5 con scadenza ad ottobre verranno rimossi dal NYMEX dopo la chiusura di martedì, mentre i contratti CLX5 con scadenza a novembre verranno portati a fine mese.

Secondo i dati riportati dalla Commodity Futures Trading Commission, nella settimana terminata il 15 settembre, i money manager hanno incrementato la loro posizione netta long nel greggio WTI di 14,821 contratti raggiungendo i 147, 678 contratti tra future e mercato delle opzioni.

Contrariamente, i trader hanno frenato le loro posizioni rialziste in riferimento al Brent. L’organizzazione dei paese esportatori di petrolio ritiene che entro il 2020 i prezzi del greggio raggiungeranno gli 80$ al barile, sulla scia di una riduzione della produzione da parte delle altre nazioni. Si  prevede, infatti, che nel 2016 la produzione statunitense possa postare i minimi degli ultimi 27 anni sulla scia un ribasso dei prezzi che si estende inevitabilmente sulla perforazione.

David Purcell, direttore generale presso la banca di investimenti Tudor Pickering Holt & Co con sede a Houston ritiene che “l’offerta di greggio non sia così elevata come pensiamo”. L’annuncio Opec é molto rialzista, la produzione statunitense scende e la domanda é elevata”.

Stando a quando dichiarato dall’Opec i prezzi del greggio dovrebbero registrare un incremento di 5$ l’anno fino al 2020. La produzione dei paesi non appartenenti al gruppo sarà di 58,2 mila barili giornalieri nel 2017, ovvero, 1 milione di barili al di sotto di quanto precedentemente previsto. L’anno prossimo la produzione degli Stati Uniti potrebbe postare un calo di 400 mila barili giornalieri detto dal prolungato ribasso dei prezzi che ha costretto i produttori a mettere in stand-by la metà delle piattaforme di greggio.

Gli indicatori tecnici di mercato continuano ad essere proiettati verso un ulteriore rialzo dei prezzi. Infatti l’analista di Reuter, Wang Tao, ritiene che, stando all’indicatore di ritracciamento di Fibonacci,  il Brent raggiungerà i 49,70$ al barile mentre il greggio WTi potrebbe testare i 47,78$ al barile. Secondo un altro indicatore i prezzi dei combustibili potrebbero aver toccato il fondo. La scorsa settimana gli hedge fund degli Stati Uniti hanno continuato a ridurre le posizioni short, scenario che mostra come i trader non credano più in un ulteriore ribasso dei prezzi. Ciononostante, moti analisti ritengono che i prezzi del greggio potrebbero muoversi ulteriormente in ribasso. Numerose banche, tra cui segnaliamo la Goldman Sachs e la ANZ hanno rivisto al ribasso le loro precisioni per questo mese sostenendo che, per poter colmare il forte ribasso degli ultimi anni dettato da una massiccia produzione e da un rallentamento della domanda, dovremmo attendere almeno fino al 2016 o al 2017.

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