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Gas Naturale: in Corso il più Ampio Ribasso da Febbraio, ma la Richiesta Sale in EU

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Sep 21, 2021, 17:18 UTC

Quarto giorno di caduta a piombo delle quotazioni per il gas naturale: dove sono i supporti?

sesisone gas naturale

In questo articolo:

I prezzi del Gas Naturale quotato in dollari al Nymex stanno attraversando la quarta sessione consecutiva di forte calo. Rispetto ai massimi raggiunti mercoledì scorso (15/09) a quota 5.650, il mercato si è deprezzato finora di un 15.65% misurato sui minimi odierni a 4.766. Si tratta della più ampia correzione ribassista attraversata dal Natural Gas a partire dal periodo 17 febbraio-18 marzo, quando i valori persero il 26.96%. Alle 17:19 CET il contratto future con scadenza a ottobre quota a 4.762 con una perdita del -4.47% rispetto alla chiusura di ieri.

Calo di produzione ma i prezzi scendono

Tra le cause del calo di questi giorni ci sono probabilmente anche le previsioni di temperature miti negli Stati Uniti, che al termine di un’estate infuocata vedono ora diminuire la domanda di energia per l’aria condizionata ad uso domestico e commerciale. Gli operatori hanno tuttavia rilevato una diminuzione dei prezzi in “controtendenza” con i consumi Europei, che a differenza di quelli americani hanno continuato a raggiungere anche questa settimana nuovi record. Attualmente il gas europeo viene pagato oltre $ 25 per milione di unità termiche britanniche (mmBtu) contro gli appena $ 5 circa del gas estratto negli USA. Chiaro che, in queste condizioni, siano aumentati gli acquisti del gas naturale liquefatto (GNL) prodotto degli Stati Uniti. Nonostante la flessione di questi giorni i prezzi globali rimangono relativamente alti, sostenuti dall’insaziabile domanda di gas che arriva in particolare dall’Asia.

L’Europa si prepara a fare rifornimento

Nel contempo l’Europa si sta invece affrettando a incrementare le scorte in vista dell’inverno, quando per ovvi motivi la domanda di combustibile raggiunge i massimi dell’anno. Il problema è che gli Stati Uniti stanno già producendo quanto più GNL possibile. Secondo quanto riporta il fornitore di dati Refinitiv, la quantità di gas che fluisce verso gli impianti di esportazione di statunitensi è scesa a settembre ad una media di 10.4 miliardi di piedi cubi al giorno (BCFD), in leggero calo rispetto ai 10.5 BCFD registrati ad agosto. Siamo comunque ancora lontani dal record mensile di 11.5 BCFD censito ad aprile. I commercianti hanno affermato che le esportazioni di GNL degli Stati Uniti hanno patito una leggera riduzione questo mese a causa della temporanea chiusura dell’impianto di Freeport LNG in Texas durante la tempesta tropicale Nicholas.

Il Quadro Tecnico per il Future Natural Gas

Mentre scriviamo non sono presenti indicazioni di esaurimento del ribasso, per cui dobbiamo limitarci a localizzare la posizione dei primi supporti di rilievo, posizionati attualmente a 4.690 e 4.530/545. I supporti costituiscono potenziali punti di arrivo (=targets) per il movimento ribassista in corso, ma non possono ancora essere considerati livelli adatti per l’ingresso al rialzo. Prima di impostare eventuali acquisti sarà infatti necessario attendere per prima cosa il raggiungimento pieno dei livelli stessi (almeno il primo) e successivamente la formazione di segnali tecnici di reazione. La pressione ribassista è attualmente mantenuta in vigore dalla presenza di un’area di resistenza a 5.046/5.093. Riteniamo che eventuali reazioni dai supporti sarebbero comunque limitate al rialzo dalla presenza della resistenza stessa. Solo dopo una chiusura daily superiore a 5.093 sarebbe di nuovo possibile introdurre uno scenario rialzista – comunque previa aggiornamenti.

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