EUR/USD Analisi Fondamentale per il 30 Marzo 2017 Previsioni

Ieri la coppia EUR/USD ha continuato a soffrire scendendo al di sotto di 1,08 per dirigersi verso quota 1,07, dove incontrerà probabilmente un’ondata di acquisti corposa che fungerà da supporto in questa regione. Come anticipato nelle previsioni di ieri, il dollaro ha continuato a dare segnali di forza: abbastanza per mantenere la coppia sotto pressione perché gran parte della giornata. La combinazione di fattori tecnici e fondamentali ha contribuito a tenere EUR/USD sotto pressione, ma bisogna tenere in considerazione che ieri è stato il giorno dell’invocazione dell’articolo 50 nel Regno Unito, qualcosa che probabilmente avrà un impatto sull’euro anche nel lungo termine. Per ora, comunque, non abbiamo osservato una reazione significativa da parte della valuta comune in seguito.

Euro sotto pressione ma supporto in arrivo

Ieri abbiamo letto articoli secondo i quali il messaggio della riunione della BCE del mese di marzo, una delle ragioni per le quali recentemente l’euro è stato piuttosto sostenuto, sarebbe stato male interpretato dai mercati. Secondo la BCE l’economia europea starebbe lentamente prendendo spinta e si starebbe lentamente avvicinando al raggiungimento dei propri obiettivi. Questo è stato considerato come segnale premonitore di una possibile riduzione del Quantitative Easing da parte della BCE nei mesi a venire ma ieri alcuni analisti hanno ipotizzato che la BCE non facesse riferimento a questa possibilità e che volesse solamente mettere in evidenza l’assenza di rischi per l’economia.

Questo tipo di notizia ha favorito una piccola ondata di vendite di euro che, sommata al rafforzamento del dollaro, ha contribuito a spingere la coppia verso quota 1,07. I compratori però potrebbero interessarsi all’euro nel caso in cui questa raggiunga quota 1,07; probabilmente questa regione infatti troveremo massiccio supporto.

Nel resto della giornata di oggi non sono attese notizie importanti dall’euro zona ma dagli Stati Uniti avremo i dati sul Pil, dai quali ricaveremmo indicazioni sullo stato di salute dell’economia USA.