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Borsa di Milano previsioni: cosa succede con la crisi di governo

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jul 15, 2022, 07:21 UTC

Borsa di Milano previsioni, cosa succede con la crisi di governo al mercato finanziario italiano? Cosa aspettarsi nei prossimi giorni?

Borsa di Milano previsioni

Preoccupato stupore”, sono state queste ieri le parole del Commissario agli Affari economici della Commissione Europea, Paolo Gentiloni, che danno il senso di come il mondo economico e finanziario guarda a quanto accade nella politica italiana.

Ieri la Borsa di Milano ha perso il 3,44% della capitalizzazione, hanno chiuso male le principali borse europee e anche le borse statunitensi non hanno brillato, ma il tonfo di Piazza Affari è del tutto legato alle incertezze procurate dalla politica italiana alla stabilità dell’Italia.

Che si tratti di una sorta di autogol, volendo usare un termine calcistico, lo si capisce anche da come i principali quotidiani economici internazionali (ma non solo) hanno immediatamente dato notizia di quanto stava accadendo in Italia. Con preoccupato stupore.

“Assistiamo con totale incredulità a sviluppi politici che palesemente ignorano sia gli impegni che il Governo ha assunto con la sua maggioranza e con il Paese, sia l’emergenza della situazione internazionale e il ruolo di primo piano del governo italiano in Europa e nella Nato. Sono manifestazioni di totale irresponsabilità che ci lasciano senza parole”, così ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi commentando quanto accadeva al Senato mentre partecipava all’assemblea degli industriali della Valle d’Aosta. E non lo ha detto a margine come si fa di solito, lo ha detto dal palco durante il suo discorso.

Borsa di Milano previsioni

Quali previsioni per la Borsa di Milano quest’oggi mentre da poco ha aperto i battenti? Non sarà una giornata piacevole, perché l’incertezza è elevata. Per ora si viaggia sulla parità.

Fare previsioni sui titoli di Piazza Affari in questo momento è particolarmente azzardato. I bancari sono quelli che hanno sofferto più di tutti perché il differenziale tra il Bund tedesco e il Btp Italia a 10 anni si è allargato a 230 punti. Questo significa che all’Italia il debito pubblico gli costa di più.

Secondo il Corriere della Sera il presidente del Consiglio Mario Draghi, del quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha accettato le dimissioni, sarebbe in una posizione di irremovibilità rispetto alla sua decisione.

Per correttezza istituzionale non avrebbe parlato di dimissioni irrevocabili, ma pare che è quello che lui voglia. Come mai? Sempre secondo i retroscena Draghi ne avrebbe “le scatole piene”. Così avrebbe confidato al vicepresidente del partito di Berlusconi, Tajani.

Cosa succede ora? Quali scenari?

Mario Draghi era a capo di un governo di unità nazionale fortemente voluto dal presidente della Repubblica perché “non si poteva andare al voto”. Così Mattarella giustificò la nascita del terzo governo della XVIII legislatura.

I partiti hanno scompaginato anche questo governo apprezzato all’estero come pochi negli ultimi decenni.

Lo spazio per un ripensamento c’è? Se Draghi alla fine dovesse accettare di andare avanti (la maggioranza c’è e il voto di fiducia al Senato di ieri sta lì a testimoniarlo), ulteriori scossoni sono da mettere in conto.

Se invece si dovesse andare alle urne la data potrebbe non essere aprile, ma settembre… ottobre sarebbe già fuori tempo massimo. Questo perché è necessario presentare la legge di bilancio per evitare l’esercizio provvisorio.

Tuttavia appare improbabile che si possa andare a votare al rientro dalle vacanze estive.

In questa crisi politica che si aggiunge all’inflazione, alla siccità, alla scarsità di materie prime, alla guerra in Ucraina, i partiti politici si potrebbero trovare a fare da parafulmini dei problemi e delle tensioni sociali e vorrebbero evitarlo per tornaconto elettorale (non per altro). Infatti, solo per questo stanno implorando con le ginocchia sui ceci Mario Draghi di restare.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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