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Prezzo del greggio invariato: gli investitori rivolgono ora lo sguardo ai dati sulle scorte USA

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Aug 31, 2016, 07:31 UTC

Oggi a inizio sessione i future sul WTI finiscono sotto pressione per poi recuperare terreno, fino ad attestarsi in lieve rialzo sul prezzo di apertura.

Prezzo del greggio invariato: gli investitori rivolgono ora lo sguardo ai dati sulle scorte USA

Oggi a inizio sessione i future sul WTI finiscono sotto pressione per poi recuperare terreno, fino ad attestarsi in lieve rialzo sul prezzo di apertura. L’azione di prezzo è imputabile ai movimenti del dollaro USA e al rapporto settimanale dell’Istituto Americano del Petrolio (API).
Mercoledì i future sul petrolio si muovono inizialmente in ribasso in seguito al rafforzamento del dollaro USA che si è avvicinato ai massimi delle ultime tre settimane e in seguito alla diffusione del rapporto API che segnala un incremento di scorte.
I future sul petrolio greggio con scadenza a ottobre scivolano a 45,75 $ per poi salire rapidamente a quota 46,38 $, in rialzo di 0,03 $ (+0,06%). I future sul brent, standard internazionale, si attestano a 48,40 $ barile, in rialzo di 0,03 $ (+0,06%).

Il dollaro USA si muove in forte rialzo in avvio di sessione, ma la mancanza di acquirenti favorisce una chiusura giornaliera invariata. Oggi, in vista del rapporto ADP sull’occupazione nel settore privato, atteso fra poche ore, il volume di scambi è basso sia sui mercati forex che su quelli di petrolio. Molti degli operatori principali, infatti, sono disposti a bordo campo in vista dei dati sul settore manifatturiero dalla Cina, in uscita giovedì, e dell’appuntamento principale di venerdì con il rapporto sulle buste-paga del settore non agricolo negli USA.

Un dollaro forte esercita tendenzialmente una pressione sul petrolio greggio, denominato in dollari, perché rende la materia prima più costosa per gli acquirenti esteri, con un conseguente calo della domanda.
I trader del petrolio reagiscono anche ai dati sulle scorte di martedì pubblicati dall’istituto americano per il petrolio (API), che segnalano un incremento delle riserve Usa, ora a 940.000 milioni di barili. Si tratta di un dato sostanzialmente in linea con le aspettative, ma nettamente al di sotto rispetto all’incremento di 4,46 milioni di barili della scorsa settimana.

I dati ci inducono a credere che gli investitori dovrebbero continuare a preoccuparsi per l’eccesso di offerta. Un aumento stagionale nella domanda di benzina potrebbe rappresentare comunque un sollievo.
Il rapporto dell’API segnala un prelievo pari a 1,6 milioni di barili di benzina, dato che fa seguito al prelievo pari a 2,1 milioni della settimana precedente. Continuano invece a crescere le riserve di distillati: il rapporto di questa settimana segnale infatti un incremento pari a 3,0 milioni di barili.
Oltre alla reaziona immediata provocate dal rapporto dell’API e all’azione di prezzo del dollaro USA, gli investitori continuano a reagire a una possibile decisione da parte dell’Opec, a settembre, volta a frenare la produzione. A sostenere i prezzi anche i timori rispetto alle possibili interruzioni rifornimenti nel Golfo del Messico, da mercoledì a venerdì, a causa di una tempesta tropicale: si parla di un calo di oltre il 20%, per qualche giorno.
Mercoledì, alle 14:30 GMT, gli investitori avranno l’opportunità di reagire agli ultimi dati sulle scorte dell’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA). I dati dovrebbero segnalare, in riferimento alla settimana conclusasi il 26 agosto, un incremento di 1,0 milioni di barili, a fronte dell’incremento pari a 2,5 milioni di barili della settimana precedente.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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