Pil della Cina in linea con le aspettative

La notizia più importante in mattinata viene dai dati sul Pil cinese: la lettura è comunque in linea con le aspettative pari a un +6,7% a/a. La produzione industriale registra invece un calo dello 0,3% circa rispetto al valore previsto ma i mercati sembrano perlopiù ignorare la notizia. Il mercato ha sicuramente tirato un bel sospiro di sollievo, dato che l’economia cinese recentemente è stata fonte di preoccupazione rappresentando un rischio per i mercati insieme alla Brexit e alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Questa mattina, proprio come ieri, a dominare è la debolezza diffusa del dollaro USA che ha contribuito al rialzo della sterlina, salita sino a quota 1,2300 per poi attestarsi in prossimità dei massimi della gamma di oscillazione nel momento in cui scrivo. Salgono anche i prezzi delle materie prime e del petrolio in virtù della diffusa propensione al rischio chi ha spinto i mercati azionari in rialzo e ha favorito il calo del dollaro USA, quando i capitali sono passati da asset stabili come l’USD a investimenti a più alto rischio come i titoli azionari.
Guardando avanti nel corso della giornata, nonostante alcuni dati economici in uscita negli Stati Uniti e nel Regno Unito, non riteniamo ci sia abbastanza da scuotere i mercati in maniera significativa. Prevediamo anche un ulteriore deprezzamento del dollaro USA almeno nei prossimi 1-2 giorni e questo dovrebbe favorire valute come AUD e NZD mentre lo yen per ora sembra costretto all’interno di una gamma di consolidamento limitata. La coppia più volatili è stata GBP/USD, che da ieri mattina guadagna sempre più forza e ora si trova in prossimità di una zona di resistenza cruciale; in giornata prevedo una gamma di oscillazione limitata in attesa di una direzione chiara.