Mercoledì il mercato del WTI consolida dopo una ritirata durata due giorni legata al timore che il calo di domanda e l'aumento della produzione in Medio
Mercoledì il mercato del WTI consolida dopo una ritirata durata due giorni legata al timore che il calo di domanda e l’aumento della produzione in Medio Oriente potessero favorire un prolungamento dell’eccesso di offerta globale.
I future sul West Texas Intermediate con scadenza a luglio guadagnano $ 0,12 (+0,27%) e si attestano $ 44,53, mentre i future sullo standard internazionale, il Brent, vengono contrattati a $ 45,10 il barile, in rialzo di $ 0,13 (+0,30%).
Dopo un incremento del 14% registrato ad aprile, il mercato del greggio ha iniziato il mese di maggio con passo incerto. Da venerdì scorso il prezzo è sceso di quasi il 6%. La pressione di vendita di questa settimana è in gran parte attribuibile ai timori di un possibile aumento della produzione in Medio Oriente e ai rinnovati segnali di rallentamento dell’economia asiatica.
Scendono le esportazioni a causa della fiacchezza dell’economia giapponese, della ricaduta in Cina dopo qualche segnale promettente e del calo delle domande dall’India. Anche gli Stati Uniti incontrano qualche problema.
La produzione è scesa da un picco di oltre 9,6 milioni di barili al giorno nella scorsa estate a poco sopra gli 8,9 milioni di barili attuali. Secondo i dati dell’Istituto Americano per il Petrolio, le riserve di greggio continuano però a salire, in rialzo di 1,3 milioni di barili nella settimana conclusasi il 29 aprile, per un totale di 539,7 milioni di barili, abbastanza per soddisfare la domanda globale per quasi una settimana.
A inizio sessione il mercato del petrolio ha trovato supporto in seguito alla pubblicazione del rapporto API che indica un incremento quasi doppio rispetto ai 750.000 barili previsti. A sostenere il mercato anche l’incremento al di sotto delle aspettative nel centro di consegna di Cusching: 382.000 barili contro gli 1,3 milioni previsti.
Il rapporto dell’API segnala anche un prelievo di 1,17 milioni di barili di benzina e di 2,6 milioni di barili di distillati. Il calo nelle riserve di benzina, diesel e olio combustibile ha contribuito a sostenere il mercato e a porre fine – nel breve termine – alla pressione di vendita di questa settimana.
Il basso prezzo del petrolio ha anche pesato sulla domanda di beni di investimento ad alto rendimento. A Sydney, l’indice ASI X2 100 cede l’1,55%, sotto il peso delle perdite nel settore energetico – in ribasso del 5,11% – e in quello dei materiali, che perde il 5,91%. I mercati continentali cinesi si muovono in rialzo, con l’indice Shanghai composito su dello 0,18%, mentre l’indice Shenzhen composito guadagna lo 0,487%.
Il rapporto settimanale dell’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA) in uscita mercoledì dovrebbe segnalare un incremento di un 1,695 milioni di barili.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.