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Perché prosegue il rally del petrolio?

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Apr 28, 2016, 09:44 UTC

A quanto pare, dopo la fumata nera della riunione del 20 aprile, gli speculatori sui mercati di energia sono per la maggior parte ottimisti riguardo

Perché prosegue il rally del petrolio?

A quanto pare, dopo la fumata nera della riunione del 20 aprile, gli speculatori sui mercati di energia sono per la maggior parte ottimisti riguardo l’esito della riunione del 2 giugno. Ora che i sauditi hanno presentato il loro piano economico Vision2030, si rafforza l’ipotesi di un taglio della produzione. Oggi il WTI sale a quota $ 45,17 ma è costretto a cedere terreno quando i trader effettuano le prese di beneficio, per attestarsi infine a $ 44,5. Il Brent guadagna 62 centesimi (+1,38%) e si attesta a 43,22.

In Arabia Saudita la vendita di un carico di petrolio greggio a pronti a una raffineria indipendente cinese segna l’inizio di una nuova fase nella lotta per il dominio dei mercati asiatici e manda un segnale forte ai paesi rivali, Russia e Iran: la lotta per le quote di mercato è iniziata.
La società a controllo statale Saudi Aramco, il più grande esportatore di petrolio al mondo, questo mese ha venduto 730 barili di petrolio greggio per una consegna a giugno alla raffineria cinese Shandong Chambroad Petrochemicals, una delle circa 20 raffinerie indipendenti soprannominate “teapot” (tegliere).
È la prima volta che la Aramco vende a pronti a una “teapot”. La Russia finora è stata il principale fornitore delle raffinerie cinesi – la cui domanda è in crescita – molte delle quali sono state autorizzate all’importazione di petrolio solamente lo scorso anno; nel mese di marzo la Russia è stato il principale fornitore di petrolio alla Cina, come già per quattro volte nel corso del 2015, scalzando il primato all’Arabia Saudita.

Mercoledì il mercato del petrolio ha ceduto il terreno precedentemente guadagnato in seguito alla diffusione di dati ufficiali che in riferimento alla scorsa settimana segnalano una aumento superiore alle aspettative delle riserve di petrolio greggio USA. Secondo i dati dell’Agenzia di Informazione sull’Energia USA, nella settimana conclusasi il 22 aprile le riserve interne di petrolio sarebbero aumentate di 2 milioni di barili attestandosi 540,6 milioni di barili, oltre gli 1,7 milioni previsti dagli analisti.
Secondo il rapporto della scorsa settimana le importazioni di petrolio sarebbero scese di 637.000 barili al giorno per una media di 7,6 milioni di barili al giorno. La quantità di petrolio utilizzata dalle raffinerie si aggira attorno ai 15,8 milioni di barili al giorno, in rialzo di 257.000 barili al giorno rispetto la settimana precedente.

Secondo CNBC il mercato del petrolio è stato ulteriormente favorito dal calo del biglietto verde che ha spinto in rialzo le materie prime denominate in dollari. In vista dell’annuncio di politica monetaria da parte della Federal Reserve USA, il dollaro si è mosso in ribasso, tagliando i costi degli investitori non statunitensi legati al possesso di beni di investimento denominati in dollari come i future sul petrolio. “La debolezza del dollaro e le aspettative di un miglioramento dei fondamentali hanno spinto in rialzo il prezzo del petrolio. Secondo la ANZ Bank il sentiment di mercato continua a migliorare; i principali produttori BP suggeriscono che il mercato potrebbe ritrovare equilibrio prima della fine dell’anno”. Il Brent ha ricevuto un supporto extra dalle notizie secondo le quali Arabia Saudita e Kuwait sarebbero lontani dalla riapertura del giacimento di Khafji, utilizzato congiuntamente, che produceva dalle 280.000 e le 300.000 barili al giorno prima che il 2 ottobre 2014 problemi ambientali costringessero alla chiusura.

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