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Dopo le dichiarazioni di Yellen, le borse si muovono in ribasso. Il prezzo del petrolio scende.

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Sep 28, 2016, 20:28 UTC

// Nella giornata di mercoledì, i mercati finanziari si sono mossi in modo vario, con gli investitori che analizzavano le dichiarazioni di diversi membri

Dopo le dichiarazioni di Yellen, le borse si muovono in ribasso. Il prezzo del petrolio scende.

// Nella giornata di mercoledì, i mercati finanziari si sono mossi in modo vario, con gli investitori che analizzavano le dichiarazioni di diversi membri della Fed, tra cui la presidente Yellen, mentre si chiudeva l’incontro dell’Opec ad Algeri.

In una relazione al Comitato per i Servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti, Yellen ha affermato che le banche degli Stati Uniti sono ben capitalizzate, ma continuano a dover sostenere i bassi margini di interesse. Per quanto riguarda la politica monetaria, Yellen ha dichiarato che la Fed non dispone di un “calendario già fissato” per l’innalzamento dei tassi di interesse.

Gli investitori dei mercati azionari sono parsi leggermente nervosi in vista di una giornata che prevedeva gli interventi di diversi membri della Fed, tra cui due falchi con diritto di voto nel Fomc che, in occasione dell’ultima riunione sulla politica monetaria, hanno votato contro la decisione adottata.

Il primo intervento è stato del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo cui la Fed può mantenere i tassi bassi per più tempo perché, con un discreto aumento dell’occupazione, non creano pressioni inflazionistiche.

Nel corso della giornata di oggi, gli investitori potranno ascoltare falchi e dissenzienti: la presidente della Fed di Kansas City, Ester George, e la sua omologa di Cleveland, Loretta Mester. Sono, infine, previsti gli interventi del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, e del suo collega di Chicago, Charles Evans.

Nel mese di agosto, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono rimasti invariati a fronte di una contrazione prevista all’1,0%. Il dato è inferiore al precedente 3,6%. I beni durevoli core sono scesi allo 0,4%, meno del pervisto 0,5%.

Il greggio

I contratti future sul Wti con scadenza a novembre hanno invertito l’iniziale tendenza al rialzo dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte di greggio dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia), che hanno mostrato una riduzione delle scorte inaspettatamente ampia per la quarta settimana consecutiva, bilanciata dall’aumento delle scorte di benzina.

Secondo l’Eia, nella settimana terminata il 23 settembre, le scorte di greggio commerciale sono diminuite di 1,9 milioni di barili a 502,7 milioni di barili. I trader attendevano un incremento di 3 milioni di barili.

I dati sulle scorte di greggio avrebbero spinto il petrolio in rialzo, se l’Eia non avesse rilevato anche un aumento delle scorte di benzina pari a 2 milioni di barili a fronte dei 178000 previsti. I trader hanno ritenuto che l’incremento delle scorte di benzina avrebbe provocato un calo della domanda di greggio.

In base al rapporto dell’Eia, le scorte di distillati sono risultate inferiori alle aspettative e, in tal modo, hanno forse limitato il declino del prezzo del greggio. Le scorte di diesel e di gasolio per il riscaldamento sono diminuite di 1,9 milioni di barili a fronte dei 14000 previsti.

Il Brent ha perso 2 centesimi per toccare i 45,95$, mentre il Wti, dopo essere salito a 45,79$ nelle prime ore della sessione, è poi sceso a 44,51$.

I colloqui informali condotti dall’Opec ad Algeri si sono conclusi senza il raggiungimento di un accordo sulla limitazione della produzione. I partecipanti hanno dichiarato che la questione verrà probabilmente affrontata di nuovo nel corso del vertice dell’Opec di novembre. Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid al-Falih, ha affermato che a Iran, Nigeria e Libia verrà consentito di produrre “ai massimi livelli sensati” come parte di limiti all’attività produttiva che potrebbero essere decisi già alla riunione dell’Opec di novembre.

Le affermazioni di al-Falih rappresentano un cambiamento della strategia dell’Arabia Saudita, che aveva precedentemente annunciato la propria intenzione di ridurre la produzione soltanto se gli altri membri dell’Opec e i paesi produttori che non fanno parte del cartello avessero adottato la medesima decisione.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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