Nella giornata di martedì, l’andamento dei mercati finanziari è stato inizialmente poco movimentato a causa dell’assenza di dati economici, che ha portato i trader a concentrare l’attenzione sul rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti. Il documento verrà pubblicato nella giornata di venerdì. Volume e volatilità sono stati scarsi, perché il prossimo lunedì sarà la festa del lavoro negli Stati Uniti, che per alcuni significa un lungo ponte nel fine settimana. Il trading è normalmente scarso in questa settimana, l’ultima dell’estate nonché ultima possibilità di allontanarsi dai mercati prima della riunione della Fed di settembre e delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti a novembre.
Durante la sessione di martedì, l’oro si è mosso in ribasso, con gli investitori che hanno reagito all’apprezzamento del dollaro. Inoltre, il prezzo dell’oro è stato spinto in ribasso dai discorsi dai toni da falco tenuti dalla presidente della Fed, Janet Yellen, e dal suo vice, Stanley Fischer, nella giornata di venerdì scorso. Yellen ha affermato che vi è stato un miglioramento dell’economia, ma non ha fornito alcuna indicazione circa l’imminenza di un innalzamento dei tassi. Fischer ha dichiarato che due aumenti dei tassi, a settembre e dicembre, sono ancora possibili.
Dopo aver toccato il minimo degli ultimi due mesi nella giornata di lunedì, l’argento si è nuovamente mosso in ribasso. Il platino ha perso l’1,15% e il palladio ha ceduto fino all’1,74% prima di stabilizzarsi.
La coppia EUR/USD è stata sotto pressione, mentre il cambio GBP/USD è rimasto invariato. La preoccupazione per l’innalzamento dei tassi negli Stati Uniti ha pesato sia sull’euro sia sulla sterlina. Tuttavia, la valuta britannica è riuscita a muoversi in lieve rialzo. Gli investitori stanno, infatti, valutando la possibilità che la Banca d’Inghilterra si astenga dall’attuare un ulteriore taglio dei tassi alla sua prossima riunione del 15 settembre.
Nelle prime ore della sessione, il prezzo del greggio è stato sostenuto dalla sospensione dell’attività produttiva degli impianti statunitensi nel Golfo del Messico, dovuta a un’attesa tempesta tropicale. Un altro fattore del rialzo è stato costituito dalle aspettative sull’incontro tra i paesi produttori che si svolgerà il prossimo mese in Algeria. In particolare, si spera che i partecipanti al vertice decidano le misure da adottare per far aumentare il prezzo del petrolio.