I mercati continuano a rispondere ai agli eventi e ai dati sorprendenti che hanno caratterizzato la giornata di giovedì. La sessione ha avuto inizio con
I mercati continuano a rispondere ai agli eventi e ai dati sorprendenti che hanno caratterizzato la giornata di giovedì. La sessione ha avuto inizio con un’inattesa mossa della Banca del Giappone, che ha mantenuto i tassi e la politica monetaria invariati, e si è conclusa con i preoccupanti dati sulla contrazione del Pil degli Stati Uniti. In Cina, l’indice Shanghai Composite ha subito lievi variazioni, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha ceduto l’1,2%. In Corea, il Kospi si è mosso in ribasso dello 0,6%, mentre in Australia lo S&P/ASX 200 ha guadagnato lo 0,3%. In Giappone, le borse erano chiuse a causa di una festività nazionale.
Secondo Casto Pang, direttore della società di intermediazione finanziaria Core Pacific-Yamaichi International di Hong Kong, questi fattori “hanno inciso negativamente sulla fiducia dei mercati e in particolare su quello di Hong Kong.” Pang aggiunge: “Non vediamo alcuna misura espansiva da parte della Banca del Giappone e ciò è fonte di delusione per molti investitori.”
Le perdite subite dai titoli energetici e immobiliari della borsa di Hong Kong hanno provocato il ribasso dei mercati asiatici. Secondo Pang, a quanto pare, gli investitori hanno aggiustato i portafogli al fine di ridurre la loro esposizione al rischio prima che la borsa di Hong Kong chiuda per tre giorni. In Cina e Hong Kong, i mercati saranno chiusi nella giornata di lunedì a causa di una festività, scrive Marketwatch.
Durante le prime ore della sessione asiatica, lo yen ha raggiunto i massimi degli ultimi 18 mesi contro il dollaro, venendo negoziato a quota 107,13. Questo è l’apprezzamento più forte dal 27 ottobre 2014. Il rialzo della valuta nipponica è stato anche maggiore quando Kuroda ha nuovamente spiazzato gli investitori, che attendevano nuove misure di stimolo della Banca del Giappone. Contro il dollaro, lo yen viene attualmente negoziato a circa 108¥, quotazione prossima al massimo annuale.
A metà della giornata di venerdì, la coppia viene negoziata a quota 6,4743, dopo aver chiuso la sessione di giovedì intorno a quota 6,4779.
La Banca Popolare Cinese consente al tasso spot dello yuan di aumentare o diminuire al massimo del 2% contro il tasso ufficiale di sconto, che viene fissato quotidianamente.
Il balzo dello yuan può essere stato causato da fattori esterni alla Cina. Nel corso della settimana, l’indice del dollaro, che misura l’andamento della divisa statunitense nei confronti di un paniere di valute, ha perso l’1,7%. In particolare, lo yen si è mosso in forte rialzo contro il dollaro che ha continuato a deprezzarsi, perdendo 27 punti nella sola mattinata di oggi per venire negoziato a quota 93,46.
L’Aussie e il kiwi hanno potuto approfittare del deprezzamento del dollaro per muoversi in rialzo, toccando rispettivamente quota 0,7645 e quota 0,6969.