Il discorso che Janet Yellen terrà nella giornata di oggi potrebbe o risultare un enorme nulla di fatto o superare per rilevanza quello pronunciato da Ben
Il discorso che Janet Yellen terrà nella giornata di oggi potrebbe o risultare un enorme nulla di fatto o superare per rilevanza quello pronunciato da Ben Bernanke a Jackson Hole diversi anni fa. Janet Yellen potrebbe, infatti, tenere un discorso da Oscar. Trader e banchieri, investitori e politici, uomini d’affari e gestori di hedge fund ascolteranno con estrema attenzione ogni singola parola.
Il dollaro ha aperto in ribasso a quota 94,64, prossimo la margine inferiore della sua gamma di oscillazione. La mossa indica che i mercati non si aspettano toni da falco nel discorso di Yellen.
La sterlina ha recuperato parte delle perdite per raggiungere quota 1,3206, mentre i trader attendono la versione preliminare del Pil, che verranno pubblicati tra qualche ora. La valuta britannica ha seguito un andamento nettamente positivo grazie ai dati successivi alla Brexit, risultati superiori alle aspettative. Nel corso della sessione di ieri, la sterlina ha perso lo 0,3%. Alla base di questo deprezzamento, potrebbe esservi il recente rialzo della valuta britannica, che ha portato i trader a riscuotere gli utili. Inoltre, l’assenza di dati sul Regno Unito ha tenuto basso il volume. Secondo Moody’s, l’economia della Gran Bretagna subirà un rallentamento, ma non si avvicinerà alla recessione, dato che la crescita si sta “stabilizzando” anche nel resto del mondo.
Negli ultimi tre giorni, l’andamento delle borse asiatiche è stato ambivalente a causa della crescente preoccupazione del mercato per puntate elevate, che ha limitato l’attività.
Il convegno annuale di Jackson Hole in Wyoming ha avuto inizio nella giornata di giovedì. Lo S&P/ASX 200 ha perso lo 0,1% e il Kospi ha ceduto lo 0,4%, mentre lo Hang Seng ha guadagnato lo 0,6%. Lo Shanghai Composite è salito dello 0,1%.
Il Nikkei si è mosso in ribasso dello 0,9%, con le azioni del settore automobilistico e di quello delle assicurazioni che anno risentito delle ipotesi secondo cui Yellen potrebbe diffondere notizie negative sull’economia degli Stati Uniti. Un simile esito farebbe muovere in ribasso sia i rendimenti dei titoli di Stato sia il dollaro. Rendimenti inferiori spingerebbero lo yen in rialzo, riducendo la competitività delle esportazioni.
Secondo Marketwatch, nel mese di luglio, l’indice dei prezzi al consumo core del Giappone – che non comprende i cibi freschi – ha perso lo 0,5% rispetto all’anno scorso, dopo il calo corretto dello 0,4% registrato a giugno. Il dato ha superato la previsione dello 0,4% effettuata dal The Wall Street Journal e dal Nikkei.
Il risultato ha portato a ipotizzare che la Banca del Giappone potrebbe tornare a intervenire per far aumentare l’inflazione. Tuttavia, potrebbe esservi una nota positiva: in Giappone, la fiducia dei consumatori potrebbe aumentare con il calo dei prezzi e l’incremento dei salari. Una rinnovata fiducia potrebbe avere conseguenze positive per i piani di reflazione del Giappone.
Secondo Takauji Aida, economista presso Société Générale, “Dal 2013, l’Abenomics vede l’aumento dei prezzi preceduto dall’incremento dei salari. Le famiglie potrebbero, quindi, non percepire la ripresa economica, ma un aumento dei salari reali potrebbe migliorare la loro fiducia.”
Lo yen viene negoziato a quota 100,47, in ribasso di 6 punti, ma all’interno della sua gamma di oscillazione. Il dollaro australiano ha guadagnato 12 punti per salire a quota 0,7630, mentre il kiwi si è mosso in rialzo di 9 punti, toccando quota 0,7309.