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Il Dollaro statunitense sotto pressione per i deludenti dati di crescita; Yen ed Euro si rafforzano.

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: May 2, 2016, 19:54 UTC

L’U.S. Dollar Index di giugno è stato messo ancora sotto pressione dai deludenti dati della crescita statunitense, che si sommano ai toni cauti della

Il Dollaro statunitense sotto pressione per i deludenti dati di crescita; Yen ed Euro si rafforzano.

L’U.S. Dollar Index di giugno è stato messo ancora sotto pressione dai deludenti dati della crescita statunitense, che si sommano ai toni cauti della Federal Reserve e alle scioccanti notizie dalla Banca del Giappone che continua a spingere gli investitori di lungo termine fuori dai mercati.

Venerdì l’EUR/USD era in rialzo di quasi l’1%. I catalizzatori di questo andamento sono stati i risultati economici misti dell’Eurozona che hanno mostrato una solida crescita economica e la disoccupazione che scende leggermente, mentre i prezzi al consumo ricadono in zona deflazione. Il GDP/USD ha toccato un massimo da tre mesi a 1.4631 grazie all’allentamento delle preoccupazioni riguardanti l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

L’USD/JPY ha continuato a indebolirsi, portandosi a un minimo da 18 mesi e in marcia verso la sua maggiore perdita settimanale dalla crisi finanziaria del 2008.

Venerdì l’oro di giugno e l’argento di luglio hanno toccato i loro livelli più alti dal gennaio 2015, spinti dalla decisione della Banca del Giappone del giorno precedente di non mettere in atto l’alleggerimento monetario. In questa settimana, l’oro è in rialzo di più del 4%, in quello che si appresta a diventare il suo maggiore rialzo dalla settimana conclusasi il 12 Febbraio.

Questo mese l’argento è salito del 15 per cento ed è diretto verso il suo maggiore rialzo mensile da agosto 2013, poiché rincorre l’oro dopo il suo rallentamento durante l’impennata del primo trimestre. Venerdì il rapporto oro/argento, che misura il numero di once di argento necessarie per acquistare un’oncia d’oro, è sceso ad un minimo da sei mesi a 71.8, in ribasso dagli 81.3 all’inizio del mese.

I future del greggio di giugno sono scesi dai loro massimi dopo che un rapporto della Reuters ha mostrato che in aprile la produzione dell’OPEC è cresciuta ai livelli più alti della storia recente, con la crescita della produzione spinta dall’Iran e dall’Iraq che ha più che compensato lo sciopero nel Kuwait e in altre regioni.

Questo mese la fornitura dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio è salita a 32.64 milioni di barili al giorno (bpd), dai 3.,47 milioni di barili al giorno di marzo, sulla base dei dati e delle informazioni provenienti da fonti di compagnie petrolifere, OPEC e consulenti.

Il rapporto ha mostrato che l’Arabia Saudita, uno dei maggiori esportatori, non ha tuttavia introdotto grossi cambiamenti nella sua produzione, anche se ha fatto capire che potrebbe aumentare la sua fornitura dopo che il 17 aprile l’OPEC e i paesi non membri hanno fallito nel trovare un accordo sul congelamento della produzione.

Inoltre venerdì, i funzionari libici hanno dichiarato che la loro National Oil Corporation ha dei piani ambiziosi di riportare la produzione ai livelli precedenti al 2011, dopo anni di violenza e distruzione.

Nelle notizie economiche, a marzo la spesa personale è aumentata dello 0.1 per cento, mentre il reddito personale è aumentato dello 0.4 per cento. Venerdì il Labor Department ha detto che l’Employment Cost Index, la misurazione più ampia del costo del lavoro, è salito dello 0.6 per cento dopo un guadagno non rivisto dello 0.5 per cento nel primo trimestre.

Il mese scorso, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, l’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali alimentari e per l’energia (PCE), era in rialzo dello 0.1 per cento. Nei 12 mesi fino a marzo, il PCE Core è aumentato dell’1.6 per cento, dopo un rialzo dell’1.7 per cento nel mese di febbraio.
Venerdì in un rapporto di Reuters, il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, ha dichiarato che a giugno o a luglio la Federal Reserve potrebbe alzare i tassi di interesse degli Stati Uniti, se i dati economici del secondo trimestre si rivelassero robusti. I trader hanno avuto una blanda reazione alla sua dichiarazione.

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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