Nelle prime ore di mercoledì, la coppia NZD/USD ha rotto in forte ribasso a quota 0,6876 per poi risalire e toccare quota 0,6898, cedendo 0,0014 punti
Nelle prime ore di mercoledì, la coppia NZD/USD ha rotto in forte ribasso a quota 0,6876 per poi risalire e toccare quota 0,6898, cedendo 0,0014 punti ossia lo 0,21%. Le vendite sono state in parte provocate dal taglio dei tassi di interesse in Australia, dalle debolezza del mercato azionario e dal netto calo del prezzo delle materie prime. Tuttavia, il fattore principale può essere considerato la reazione contrastante al rapporto sull’occupazione in Nuova Zelanda.
Il documento ha mostrato che il numero degli occupati è aumentato dell’1,2% nel primo trimestre, superando l’incremento dello 0,9% registrato nel quarto trimestre e la stima generale dello 0,7%. Nel primo trimestre, il tasso di disoccupazione è salito dal 5,4% del trimestre precedente (corretto al rialzo dal 5,3%) al 5,7%, al di sopra delle previsioni del 5,5%.
Nelle prime ore di mercoledì, dopo le forti vendite che hanno caratterizzato la giornata di martedì, la AUD/USD ha continuato a muoversi in ribasso. Tuttavia, condizioni tecniche di ipervendita hanno contribuito a innescare un’inversione di tendenza nel corso della giornata. L’ultimo cambio dà l’Aussie a quota 0,7504, in rialzo di 0,0022 punti ossia dello 0,29%. La causa della pressione di vendita può essere considerata la decisione della Reserve Bank of Australia di tagliare i tassi di interesse. La mossa rappresenta una reazione ai dati sull’inflazione di marzo, risultati inferiori alle aspettative. Il taglio di 0,25 punti base ha portato il tasso di riferimento all’1,75%.
La chiusura delle posizioni e la riscossione degli utili hanno continuato a spingere la coppia USD/JPY in rialzo. Ulteriori chiusure di posizioni sono state incoraggiate da un modello grafico tecnico potenzialmente rialzista. Le forti vendite hanno provocato un apprezzamento del cambio, che ha raggiunto quota 107,426 prima di assestarsi a quota 107,119, guadagnando 0,522 ossia lo 0,49%. Il dollaro ha invertito la tendenza per muoversi in rialzo sullo yen, dopo che la coppia era crollata ai minimi dall’ottobre del 2014, quando la Banca del Giappone decise di attuare la seconda serie di misure di allentamento quantitativo. Alcuni trader ritengono che il rialzo derivante dalla riscossione degli utili e dalla chiusura delle posizioni sia stato causato dalla scarsa liquidità dovuta alla giornata festiva in Giappone.
Dopo due sessioni di consolidamento, la coppia EUR/JPY si è mossa in rialzo. L’apprezzamento, che giunge dopo le forti vendite dell’ultima settimana, trova la sua causa principale nelle condizioni tecniche di ipervendita. Il cambio è stato sostenuto anche dagli acquisti mossi dalle ipotesi di un intervento della Banca del Giappone. L’ultima lettura vede la coppia EUR/JPY a quota 123,094, in rialzo di 0,541 punti ossia dello 0,44%.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.